lunedì 21 maggio 2012

Tre Poesie di Paolo Carazzi


E’  PENSIONE

Giunta alfin è l’agognata pensione

vestita di speranza e di rassegnazione:

speranza di salute e allegra compagnia,

rassegnazione se queste se ne vanno via;

speranza d’esser, come sempre, utile a chi ti circonda,

rassegnazione nel veder quando il tuo faro affonda;

speranza di una vita ancor lunga ed efficiente,

rassegnazione al passar del tempo che non regala niente.

Giunta alfin è l’agognata pensione

vestita di gioia e di delusione:

gioia d’aver finalmente finito di lavorare,

delusione per gli anni che vanno ad aumentare;

gioia nel disegnare i futuri progetti,

delusione nel riempirne così tanti cassetti;

gioia nel non doversi più alzare al canto del gallo,

delusione al passar giornate che ti lasciano in stallo.

Giunta alfin è l’agognata pensione

vestita di te che ne sei il padrone:

padrone del mondo che a giro ti circonda,

quando decidi da che parte far girar l’onda;

onda che mescola, qual natural frullatore,

i quotidiani eventi, se ne sei sol spettatore;

spettatore pagante in questa vita un po’ stregata,

attenta alle forme, ma dalla sostanza assai dimenticata.

Giunta alfin è l’agognata pensione

vestita di ciò che al mondo regala emozione:

emozione diversa di quand’eri bambino,

attratto, quasi per magia, dall’orto del vicino;

vicino ora sempre più all’ineluttabile meta,

che ti è compagna sin dalla nascita tua lieta;

lieta vola con te la fantasia sin dal più profondo,

or che ti senti l’incontrastato padrone del mondo!



Paolo Carazzi




ELENA


1931 - 2011

Or è giunto il momento di far, senza freni, grande festa:

Tutti in coro lodiam la maestra di vita e le sue alte gesta!

Tanto lontani e arditi sogni non finiron di certo all’alba,

Aiuti alla storia di chi fuggir voleva dalla vita scialba;

Nata quando ancor si leggea alla luce del lume a petrolio,

Tra le mille traversie, da sempre affrontate con orgoglio,

Armata dell’amore della gente e con la forza del Sapere,

Napoli ha da sempre nel cuore, anche al passar delle Ere;

Non ha mai dimenticato quanto la buona creanza vale,

Insieme all’amor per Verità, che non sempre a galla sale!

Paolo Carazzi







    … ed è ancora Primavera!



Folate dispettose di vento ti scompigliano i ricci,

Ribelli a ricordar i tanti e ormai passati capricci,

Ammassati dall’inesorabile sommarsi degli anni

Nei meandri della memoria insieme agli affanni.

Così il tempo, crudele e senza alcuna soluzione,

Emette la sua sentenza al passar d’ogni stagione

Sicuro di ribadir l’anno dopo, ugual operazione.

Celebrar or conviene il giunger fausto e gioioso

Anche quest’anno, di tale giorno per te radioso!



Paolo Carazzi






PRESENTAZIONE

PAOLO CARAZZI, mantovano di nascita, vive a Novate Milanese dal 1949; dal 2007 è in pensione.

Usa come stile di scrittura per le sue poesie quello dell’acrostico, un genere molto antico che probabilmente all’origine aveva una funzione anche magica.  Nei suoi acrostici in forma composta ed in rima baciata, tratta con questo stile avvenimenti personali, momenti occasionali e nomi di persone care, mettendo in primo piano più l’aspetto della sensazione che quello dell’emozione . 

Ha iniziato da giovane, quasi per gioco, a scrivere poesie con questo stile, continuando poi con il passare degli anni, forse inconsciamente, per estraniarsi dalla vita lavorativa che per più di trentasei anni lo ha tenuto legato agli impegni quotidiani.  Così attraverso questa antica espressione cerca di comunicare emozioni e sentimenti e cogliere l’intima essenza di quella filosofia pratica che poi fa parte della vita di ognuno di noi.

Nel corso degli anni le sue poesie hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti sia nazionali che internazionali.  Nel 2007 ha pubblicato il suo primo libro “RIME BACIATE – Acrostici in libertà – “ OTMA Edizioni Milano.

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