mercoledì 30 maggio 2012

Giuseppe Romano. Tre poesie


A Melissa


Quando le bombe cesseranno di fare violenza,
quando volti innocenti non cadranno più sul selciato,
strappati alla vita da mani assassine,
quando madri sconvolte non piangeranno lacrime amare
per tutta la vita,
torneremo ad essere umani,
potremo guardarci negli occhi,
sorriderci ancora,
sperare in una vita diversa.


Solo sangue stamane,
con le solite frasi di gente
lontana, pronta a toccare, con mani unte di ricchezza rubata,
bare di fiori falciati da una morte
che non conosce padroni.
Domani giornali con titoli a cinque colonne,
indagini a pieno regime, processi che durano anni
contro fantasmi.
Con una madre dal cuore spezzato
che passeggia nel vuoto e lo sguardo già spento
che fissa l'orizzonte colmo di nuvole nere.


    19/05/2012   Giuseppe Romano

Brindisi, 19/05/2012 ore 7,50 - perde la vita Melissa Bassi in un attentato terroristico effettuato all'ingresso della sua scuola.




Incisione


Hai giocato
con il mio cuore
sezionandolo col bisturi
dell’incoscienza


curiosando dentro
per scovare sentimenti
mimetizzati
tra gli angoli bui

Abbagliata dal lampo
esploso nell’attimo
di follia sei fuggita
negando verità


Visibile l’incisione
con la luna che ride
per collisioni tentate
e illusioni svanite

Giuseppe Romano

                                                   30/01/2005
                                                   Dal libro edito ALIDADA






Impronte


Dovrò lavarmi le mani,
sporcarle d’inchiostro,
depositare le impronte.


Nell’indifferenza totale.


Visi smunti,
ricchi d’angoscia
attendono l’alba.


Senza fissa dimora.


Le dita,
macchiate d’inchiostro,
per candidi fogli.


Qualcuno ricama le note.


Spicchi di cielo
da dietro le grate
segnano il tempo.


Figli di gente sbandata.


Anch’io itinerante,
a caccia di nuvole sparse,
di venti taglienti, di acque salate.


Senza fissa dimora.


Vorrei sporcarmi le mani,
accedere al cerchio di fuoco,
esplorare misteri.


Tornare bambino.


Braccare le ombre,
chiedendosi invano
chi ha fissato il futuro.


Con le mani imbrattate d’inchiostro.




Giuseppe Romano

                                                  28/06/2008
                                                  Dal libro edito ALIDADA





NOTA   BIBLIOGRAFICA
        GIUSEPPE ROMANO è nato a Palermo il 15/07/1946 dove è vissuto fino a qualche tempo fa. Conseguito il diploma di geometra nel 1965, vinto un concorso nella Pubblica Amministrazione, viene destinato a Milano dove risiede per cinque anni. Tornato a Palermo si dedica, oltre che al lavoro professionale, alla famiglia, scoprendo, nel contempo, la passione per la poesia e per il teatro. Attualmente vive a Malcesine,  ridente paese turistico posto sulla riviera nord-est del lago di Garda. Ha conseguito prestigiosi riconoscimenti in vari concorsi letterari, è inserito in diverse antologie nazionali ed ha recitato in alcuni compagnie teatrali sotto la direzione di Accursio Di Leo ed   Enzo Pipi. Ha pubblicato tre volumi di poesie:
-     “Intorno al cerchio”  (Prefazione di Nicola Romano) – 1994 – Stampa Priulla (Palermo);
-     “Aritmie”  (Prefazione di Marco Scalabrino) – 2000 -  Federico Editore (Palermo);
       recensiti, in data 10/08/2006, dal quotidiano di Verona “L’ARENA”.
-     “Alidada” (Prefazione di Vittorio Dapretto - Postfazione  di Laura Zanella) - 2012 - Editrice Temi (Trento).

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