martedì 19 giugno 2012

Tre poesie di Miriam Luigia Binda


Nel segno dell’OTTAGONO
      
Federico II aveva un progetto
la convivenza religiosa….
               
Ombre di serpenti nei  drappi decadenti
letti come troni d’avorio cesellati
alzate di peltro  con  ogni libagione
in candido alabastro  le brocche
traboccano, di vino,  su vassoi
calici d’argento, pistilli di cristallo,
colonne di  tritone tra trine di cavallo
forzieri  di monete, pelli di leone,
candelabri  e cavigliere
si aprono le danze .
Nei  castelli la cena e’  servita
per  re, santi, mistici, burloni, ubriachi
e puttane benvenute alla corte del
Dragone.

furore della peste dilaga  nei cortili
avanzi di galera fuori senza un nome.

La visione dei cieli con la città celeste
mappe  colorate di geometrici ventagli
visioni celestiali nei cieli del Signore
il centro e’  immenso….
purificata  la fonte per la  benedizione.
Andavano i principi  a caccia d’alchimie
tra stelle conviviali, effluvi d’erbe medicinali
i reliquiari appesi  a  Madonne  nere
riccamente ingioiellate con  perle tonde e  diademi
Sulla via di Damasco scivolano crociate
portantine, profezie di distruzione,
fervore d’aria nuova, ceri con la croce
dolore sublimato per la liberazione.
La  liberazione o   forzata  conversione?
la cabala bandita i numeri stregoni
vendeva  indulgenze la santa  inquisizione

Federico II   aveva un progetto
la convivenza religiosa
verità dolorosa – senza tempo
nel segno dell’ottagono.              

Tratto da Improvviso profondo.....ed. Helicon 2007
Miriam Luigia Binda


TRA LE RIGHE
      
tra le righe
 le parole sanno trovare  un senso
anche quando l’esistenza sfugge
alla rotta dei pianeti.
abbagli  di luce
scoprano in te l’universo
cadono le stelle sul tuo volto
risplende   il tuo sorriso.
Cio’ che non sai  fare e’  trovare il coraggio
d’incontrare nella pianura
il silenzio di una maestrina
in bicicletta va’ verso casa .
Quello che non  hai
e’  il desiderio  di bruciar d’amore
la ferita di ghiaccio  non si  chiude
il mio  dono   e’ una farfalla 
l’ho lasciata sul tuo  comò
riponi  gli abiti di lana
punta i tuoi spilli altrove
lascia passare l’aria
nel cielo dipinto
nei tuoi occhi increduli.

Tratto da Improvviso profondo.....ed. Helicon 2007
 Miriam Luigia Binda                                  




L’equivoco

Piegato, sopra il foglio
l’equivoco è un  disappunto
in contrapposizione
all’ignorata inclinazione
di un  disagio giovanile
nell’inversione di senso
chiede soltanto
di far fronte al bisogno
con un facile guadagno.

Se qualcuno vedeva
la  folle   disperazione
nella  perfida periferia
ogni   negozio, in regola
con il vizio dell’ apparenza
spegneva la sua  luce
su ciò  che  vendeva, al buio
come la neve bianca
cosparsa sull’immondizia.

Intanto l’inverno passava
con un tuono di rabbia
legato alle tempie del gelo
sparava nella  “macchia”
un ragazzino si era pentito
sua madre non spese
nemmeno  una  parola
ma il  suo cane,  l’aveva  seguito
trovò  una  tana, nel vicolo cieco
bastardissimo  cane, dalla coda storta
con le pulci e la  bava alla bocca 
leccava  le piaghe di un guinzaglio
al collo  di un  quartiere operaio
stringeva,  l’ora rossa
nell’occhio di un   mastino
che gli  aveva  sputato in faccia.

Tratto da Argento 47 e altre poesie...
ed. Helicon 2010
 Miriam Luigia Binda


NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE

Miriam Luigia Binda è presente in molte antologie di premi letterari nazionali ed internazionali; ha partecipato all'attività di redazione per riviste critiche e tramite pubblicazioni web. Il suo interesse per la poesia nasce da una visione alquanto originale della realtà percepita ed evocata attraverso un gioco di simbologie che si legano ad un mondo immaginario. Un mondo che scaturisce dall'identità poetica dell'autrice alquanto raffinata, ironica e di sensibilità creativa verso un ideale non sempre raggiungibile. Il suo primo libro di poesie è stato pubblicato nel 2008 con il titolo: Improvviso profondo... nel 2010 ha pubblicato la silloge Argento 47 ed altre poesie con la recensione del critico letterario Prof. Rodolfo Tommasi . Inoltre l'autrice, sempre per la casa editrice Helicon ha pubblicato un compendio sulla controversa figura di Francesco Maria Cavazzoni Zanotti erudito del Settecento, personalità eclettica e di sicuro interesse per una breve riflessione sul modo di "fare" arte-scienza e poesia tra i cultori italiani dell'antica sapienza italica.

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