giovedì 20 settembre 2012

Inedito di Nazario Pardini



NAZARIO PARDINI

(Da "Dicotomie" di prossima pubblicazione, 
con prefazione di Sandro Angelucci)



Sulla strada c’è guerra



Ormai il sole s’immerge tristemente
nelle fauci dei pelaghi. Frantuma
l’ultimo raggio in polvere rubina.
È l’ora che divide
il giorno dalla notte. Capannelli
attorno ai pescatori che preparano
le barche per il mare. Questa notte
promette ricche prede, ma richiede
travagli in mezzo ai fiotti. Ormai la luna
si staglia piena, ricordo di luce
naufragata nei gorghi. Più nessuno
sulla spiaggia deserta illuminata
da luci virtuali; è quasi l’alba                                                    
e due amanti accosti ad un pattino
raccontano l’amore al primo lume
che liscia con un fremito di vita
la larghezza del cielo. Che silenzio!
Che silenzio sul mare! Lo interrompono
il fruscìo della bàttima ed il grido
del gabbiano irrequieto. Ma è silenzio.

Sulla strada c’è guerra. Si ritorna;
e un botto deflagrante irrompe attorno:
dei ragazzi violentano la vita
per qualcuno in dormiveglia con in mano
l’immagine di un Cristo Salvatore.

07/03/2011   h. 9,30


 Nazario Pardini



3 commenti:

  1. Non è facile lascire un commento in questo blog perchè talvolta esce errore. Comunque volevo dire che è bella questa poesia che parla di una guerra in termini anche di rassegnazione. Che cos'è infatti il dormiveglia di molti ragazzi che non hanno più voglia di vivere? Una guerra dell'indifferenza che butta le sue bombe e fanno male a tutta l'umanità. I poeti sanno dire ma anche vedere! Chiara De Francesco

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    1. Questa visione di guerra, accompagna tanti poeti contemporanei con un lugubre sgaurdo di preoccupazione ed abbandono. Uno sguardo quasi morto perchè non ancora è arrivato al suo destino di pace....purtroppo c'e ancora guerra intorno. Aria di guerra e di fragori violenti sembrano inasprire ancor più il panorama dei nostri giorni; ma la poesia di Pardini mi porta anche una visione di speranza. Una luce divampa sul mare, il volo inaspettato ed irrequieto di un gabbiano sulla linea azzurra, il nostro sguardo s'espande nel cielo, nel giorno che liscia un bargbaglio ancora tiepido di sole. Bellissima poesia!!! Miriam Binda

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  2. Poesia di grande impatto umano. La chiusa è da brividi. Ed il contrasto che fuoriesce fra la riposante e quieta visione di una marina appena sfiorata dalle note della risacca, e il deflagrante botto che violenta la vita è immaginato con grande senso poetico. Da una parte la pace ed il silenzio di un mare solitario in mano all'amore,dall'altra la violenza della vita contemporanea che anticipa la morte.

    La poesia, secondo me, deve vedere e dire anche questa cose. Non si deve arrestare al profumo dell'acacia o al colore della violetta.

    Maria Luisa

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