venerdì 7 settembre 2012

Poesie di Imperia Tognacci


Poesie di Imperia Tognacci
                                                               
                                    
Dalla silloge Natale a Zollara
           

Infanzia a San Mauro Pascoli

I
Quanti guadi attraversati
nel fuggire di giorni e di stagioni,
quante spoglie, di noi, abbandonate
come angusto guscio all’altra sponda.
Immagini sfocate riaffiorano
dal fiume che mai fu dragato.
In un sorriso dell’alba premessa
al mio giorno, l’altalena mi cedi
per voli ignari di fine,
e tornano dagli ombrosi ostelli
rimembranze trascorse,
che nel nostro calore
rinnovano il percorso.

II.
Ripudiano il grembo dell’oblio
favole e vangelo, raccolti
nel giardino di quel grande 
che come noi si nutrì
alla terra di Romagna,
e il suo canto d’amore
e di perdono a chi recise
il filo della vita paterna
come macigno grava
su chi nell’ombra seppe tramare.
Riti di aie festanti, cinte dai nodi
d’oro di mani, si allontanano
su bianche criniere di nubi.
Su scheletri di valenze in disuso,
si ergono gl’idoli di nuove frontiera
e bianche tavole attendono d’essere incise.




Dal poemetto Il prigioniero di Hushuaia
                                               
                                                  
                                                              
Non lontano, sorda, la voce
del ghiacciaio si ode, mentre
parte di sé al lago abbandona:
la fronte pura venata d’azzurro,
di blu, di trasparenze di acque
e di luce, con gelido alito
mi parla di bellezza glaciale
e profonda, dell’arte superba
del tutto e del nulla.
In questo cielo morso dal gelo,
inerte anche tu, animo.
Sei ramo pietrificato, acqua indurita,
sei volto di picco nevoso,
che a grandi lettere scrive
il grido d’ansia dell’acqua sonora
nella gelida bellezza polare.
Non sono sola lungo il sentiero
flagellato dal vento.
C’è qualcuno nell’ultima luce
assorbita e riflessa dal ghiaccio,
che mi fa un cenno di richiamo.
Un gigante, sembra, impietrito.
Il gelo si sbizzarrisce a ricamare
trame gelate sulla sua chioma,
sulla barba, sul vestito rigato
che il vigore del corpo ricopre.
Quale mareggiata ha rimosso
i fondali della sua  anima, quale
tuono d’infausta onda
se su di lui un dolore tale grava
che il profondo dell’anima
mia scuote, là, dove non sono
più io, ma umanità mi sento?     


                                       

Dal poemetto Il richiamo di Orfeo
                                                                    
Poesia, finestra aperta sull’assoluto,
mentre di ginestre evaporano
essenze e le stanze risuonano
di voci lontane. Non si sono dissolti
i profumi, la brezza che rende
ballerine leggiadre le foglie.
Bellezza dell’universo, amore,
gioia vi sottraete alla vampa
del destino. La poesia non è immune
dalla corsa delle nuvole che sono
della terra anche se veleggiano
in cielo. Ascoltatela: intreccia
ai ritmi del vento magie
d’indecifrato destino, ghermisce
sguardi e memorie, ma soffre
se le ali si impigliano nei rovi
dell’incuria. Sconvolta la terra,
impallidito cielo,  insidiato
il cosmo. Scarseggia il filo
nel fuso della Parca. Sulla tua
orma, Orfeo, si snodi il canto.
Con ritmi nuovi, la corsa sul baratro
si fermi. Non zolle di cenere
per affamati armenti, ma inebriati
di rugiada prati, e verde schermo
agli infuocati strali, e animarsi
d’ala in terso cielo. Dal mito
si snodi, tra cespi vivi, l’umano canto.






 Nota biobibliografica

Imperia Tognacci è nata a San Mauro Pascoli. Vive a Roma, dove si è dedicata all’insegnamento.
Sempre lusinghieri gli apprezzamenti sulle sue opere da parte di critici di chiara fama. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti e premi nazionali e internazionali. E’ inserita in testi di storia della letteratura, di critica letteraria e in numerose antologie ed è stata recensita su riviste letterarie, quotidiani e periodici. Ha pubblicato: Traiettoria di uno stelo, poesie, 2001 (Premio  Rhegium Julii - Inedito 2001, Premio Città di Firenze 2001, Premio Città di Pompei 2001, Premio Histonium 2001); Giovanni Pascoli /La strada della memoria, saggio, 2002, Edizioni Eugenio Frate (Premio Città di Livorno); Non dire mai cosa sarà domani, romanzo, 2002, Edizioni Giuseppe Laterza- Bari (Premio Città di Pompei 2003); La notte di Getsemani, poemetto, 2004, Edizioni curate dall’Associazione Culturale del “Premio Nazionale Histonium”; Natale a Zollara, 2005, poemetto, Bastogi Editrice (Premio Penisola Sorrentina-Arturo Esposito, Premio Il Convivio 2006, Premio S. Margherita Ligure- Marco Delpino 2007); Odissea pascoliana, poesia e saggio, 2006, Bastogi Editrice; La porta socchiusa, poesia, 2007, Bastogi Editrice (Premio San Valentino2009). Nel 2008, a cura del  Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito, è stato pubblicato Il prigioniero di Ushuaia. vincitore della sezione poesia inedita; L’ombra della madre, romanzo, 2009, Edizioni Giuseppe Laterza - Bari (Premio Speciale Targa Il Molinello 2010, Premio Il Convivio 2010); Il lago e il tempo, 2010,
(pubblicazione premiale, Premio Murazzi 2009); Il richiamo di Orfeo, poemetto 2011, Edizioni Giuseppe Laterza – Bari  (Premio Rhegium Iulii- Inedito 2008, ) Nel bosco, sulle orme del pastore, poemetto 2012, Edizioni  Giuseppe Laterza  -Bari.


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