venerdì 11 gennaio 2013

N. Pardini: "DICOTOMIE"


Nazario Pardini: Dicotomie. The Writer Editore. Milano. 2013. Pp. 320. Euro 16,00


Da DICOTOMIE



Andiamo a correre sui prati

 

 

 

Andiamo a correre sui prati,

sulle strade dei campi, sopra il guado.

Danno già assalto ai rami

le buttate. Abbandoniamo

 

per un’ora, un giorno, una stagione

le brighe della vita.

Ritorniamo ragazzi nelle corse,

nei giochi senza tregua, nelle grida,

 

nelle lacrime svelte di una sosta,

nei sorrisi alla deriva.

E se gli altri rideranno di un’età

 

a cui non è concesso un’altra volta

la giovane stagione, poco sia,

corriamo fino al punto che ci va.

 

25/07/1997

 

 

 

 

 
Esisto?

 

 

 

Ti ho posto la questione tante volte!

Questa mia vita,

questa mia vita mia che cosa è mai?

Lo so che vivo.

So perfino

che questo è proprio il tempo in cui esisto.

Ma è casuale? o forse programmato fino a me?

Il pensiero mi tormenta.

 

Perciò dammi speranza, dammi luce,

perché non è ch’io nutra gran fiducia

in questa mia esistenza; è di un mortale.

Confonde anche il fittizio col reale.

Io la vorrei da Te, dall’Alto Cielo

la conferma che esisto per davvero.

 

05/08/1997

 

 

 
 

Testamento                        

 

 

 

Non voglio il nome mio su una via,

o in una piazza, oppure sulla casa

dove abitai per anni come accade

quando un poeta muore. Io voglio solo

l’effigi di mio padre e di mia madre              

su un cortile povero e dimesso,                                        

con una falce in mano,

mentre tagliano l’erba in mezzo a un prato

o recidono il grano per il pane.

 

E quelli di mia moglie e di mio figlio

li voglio in alto, in cima a un grande tiglio

o a una betulla o in cima a un grande pino,

perché guardando in alto sopra il mare                        

pensino sempre ch’io possa tornare.                             

 

12/07/1997
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 commento:

  1. Eccolo il vero mistero del poeta: è bambino e insieme vecchio, filosofo e uomo di fede; scrive il suo raccolto "Testamento" (12/7/'97) e dopo pochi giorni (25/7/'97), con infantile gaiezza,brama di "correre sui prati"; non passa molto tempo (5/8/'97) e già, con un pizzico di severa apprensione, si dibatte nell'eterno dubbio esistenziale.
    Questo è Pardini, cuore vivo,uomo di poesia!
    Pasquale Balestriere

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