domenica 10 febbraio 2013

N. PARDINI SU: P. BASSANI "I MIEI RACCONTI"








PAOLO BASSANI


I MIEI RACCONTI PER TELEVIDEO

 

 
Veramente toccanti, agili, incisivi, morbidi, e delicati questi racconti brevi, nella loro emblematica essenzialità. Liriche. Vere liriche. Tanta è la musicalità insita nella parola e nelle sue combinazioni. Da Stagioni, che parafrasa con maestria, mantenendo intatte originalità e  densità poetica, la poesia eponima; a Alberi, in cui l’alberello, in sintonia coi giovani, conclude: “Ho un solo desiderio: far fiorire per loro la speranza”; fino all’ironica affermazione dell’ultimo brano, L’arte e il treno,:  “Ciascuno dovrebbe dipingere nel suo”. “Le facciate della verità”, “La casa degli olivi”, “L’inversione de “Il gatto nero””, “Parole, parole, parole”, “Quelli che non sanno la fatica né la sofferenza”, “Il bosco ingiallito e le parole della figlia”, “Decise di farsi crescere la barba” sono tanti messaggi di un’anima gentile, ispirata che sa fare arte annullando la distinzione fra i due principali generi letterari: poesia e prosa; e lo sa fare con tale agilità espressiva da avvincere. Con tanta vibrante e accattivante musicalità da accostarvi, in sottofondo, les feuilles mortes quale appropriato e insostituibile compagno di viaggio. Bassani dimostra, soprattutto, quanto sia sottile il filo di demarcazione fra questi due generi, quando l’armonia della lingua scorre  nelle vene di chi scrive.

 
Nazario Pardini                                                                    06/02/2013

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