giovedì 19 dicembre 2013

PAOLO BASSANI: "LA POESIA DEL NATALE"

LA POESIA DEL NATALE
Percorso poetico di Paolo Bassani




Oggi, come allora, uno dei simboli più diffusi e cari della festività natalizia è, insieme al presepe, l’albero di Natale. L’abete, un po’ aristocratico, splendente di luci e di palline, ha soppiantato il più umile ramo di pino: il mio vecchio, caro albero d’allora (quasi tutto commestibile).  Com'era bello ornato di mandarini, di noci, di fichi secchi, e di caramelle argentate! e profumato d’incenso! e sereno di vita! Com'era lucente, vivo, illuminato dalla fiamma tremolante di tante minuscole candele. Mi dispiace di non avere una sua  foto. Invero, non avevamo ancora la macchina fotografica. Eppure, nella mia mente lo rivedo radioso; nell’anima ne risento fresco il delicato profumo.





L'ALBERO DEI MANDARINI

Mio albero
caro di ricordi,
verrò a cercarti
un giorno
lassù a mezza costa
tra fitti cespugli di pruni
e di ginepro,
di corbezzolo
e di mirto.

Verrò in nome
d'un tempo lontano:
di quando, giovani insieme,
nella casa tra gli olivi
in trepida attesa,
felici
davanti alla fiamma
del ceppo,
cantavamo
gli antichi motivi
della vigilia.

Com'eri bello
ornato di mandarini,
di noci
e di caramelle argentate!
e splendente
alla luce di tante
minuscole candele!
e profumato
d'incenso!
e sereno di vita!
Com'era bello
il nostro sogno di bambini!
Poi il tempo
ci portò lontano...

Ma tornerò, mio pino!
Tornerò la notte di Natale.
Ai tuoi rami
appenderò
gli antichi doni;
accenderò
le piccole candele:
e sulla cima
ancora brillerà
   la cometa di stagnola.

Allora,
forse allora,
riudrò
la mia voce di bambino
   per sempre
      risorta
         nell'ultimo Natale
                        

Se il caro pino d’allora rivive soltanto nella memoria, non altrettanto avviene per il presepe. Infatti ho conservato le vecchie statuine di gesso del ‘50, che continuo a collocare, anche oggi, ai piedi dell’albero.




NOTTE DI NATALE

Ha sete di luce
la notte.
Incerto lo sguardo
nel buio del cielo
cerca ancora la stella;
il cuore imbiancato di gelo
   il calore del fuoco;
il silenzio sperduto
   l'annuncio.
Ritrovare
   l'antico presepe di gesso:
il muschio
   la grotta di carta
      il cotone per neve
         il profumo di fieno
l'infanzia lontana.
Riaccendere
   davanti al Bambino
      la fiamma d'una candela.
E tutta la notte
   fino all'alba
      resti la luce.

                 Paolo Bassani


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