sabato 12 luglio 2014

MARIO LUZI: "NATURA"


















Natura

La terra e a lei concorde il mare
e sopra ovunque un mare più giocondo
per la veloce fiamma dei passeri
e la via
della riposante luna e del sonno
dei dolci corpi socchiusi alla vita
e alla morte su un campo;
e per quelle voci che scendono
sfuggendo a misteriose porte e balzano
sopra noi come uccelli folli di tornare
sopra le isole originali cantando:
qui si prepara
un giaciglio di porpora e un canto che culla
per chi non ha potuto dormire
sì dura era la pietra,
sì acuminato l'amore.


 Mario Luzi

1 commento:

  1. A quasi dieci anni dalla scomparsa di Mario Luzi, poter leggere NATURA sullo scoglio di Lèucade, è un grande dono. Un dono che spinge a riprendere qualche libro del grande poeta. Come un dono -e una memoria- è sentire che "dura era la pietra", e dura è la pietra-; "acuminato l'amore", -ed è acuminato l'amore-. C'è tutta la vita - e tutto il sogno- nella "vita e nella morte sul campo" e nelle voci che ci investono improvvise come folgorazioni, come i rapidi voli di uccelli di cui indoviniamo il desiderio e l'isola, che segnano canti dopo bufere ed ansie. Aver cantato così profondamente e completamente la Natura (dal mare alla terra e al cielo, dagli uomini agli uccelli), in un'unica e breve lirica, composta di un solo periodo, che si legge in un solo respiro -unico getto d'aria e di luce-, è proprio di un grande, come grande è Mario Luzi. Ringrazio Nazario Pardini per questo dono di luce e di canto.
    Umberto Cerio

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