domenica 20 luglio 2014

UBALDO DE ROBERTIS: "LA TROTTOLA"




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La trottola è un gioco conosciuto in tutto il mondo fin dall'antichità: risale infatti a circa 6000 anni fa. Ne sono stati rinvenuti esemplari negli scavi dell'antica Mesopotamia, a Pompei, in alcune tombe Etrusche, in Cina, in Giappone, in Corea e nelle Americhe precolombiane. Nell'antica Grecia e a Roma, Platone, Aristotele, Plinio, Virgilio e Ovidio furono affascinati dalla trottola che in latino veniva chiamata “turbo”. Dante stesso la nomina nella Divina Commedia chiamandola paleo:
“vidi moversi un altro roteando, e letizia era ferza del paleo”
(Paradiso-canto decimottavo-verso 42)
Non mancano famosi poeti contemporanei che dedicano le loro opere a questo oggetto cosi affascinante: Ubaldo de Robertis ne ha scritta una stupenda che ci ha fatto l'onore di poter pubblicare sul mio sito, tratta dal suo libro Diomedee del 2008.


Ora
che
in
ton
do
vorticosa avanza di giro in giro la perfetta spira di metallica punta
colorata, immagini riflette il rovesciato cono, spazi senza spigoli
uniformi nel circolare moto di un girlo o d'un paleo. Gira pel
solo gusto di vedersi prillare, fugge e non può fuggire
vacilla, si snatura la mente stessa che la fa ruotare
Natura delle cose, aspetti del mondo rivelatori
di precarietà, irrilevante senso
del lungo trottolare, l'idea
stessa che la fa
gi
ra
re



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