martedì 13 gennaio 2015

FILOMENA FURNO SU "IL VERSO DELLA VITA" DI LUISA MARTINIELLO



Luisa Martiniello: Il verso della vita
Editrice Ferraro. Napoli. 2009. Pg. 88



Luisa Martiniello


Il verso della vita




La bella frase idiomatica “il verso della vita” è usata dall’Autrice come titolo del libro non soltanto per dare pregnanza di significato al fluire di eventi che riempiono la sua vita e il suo “cuore di poeta”, quanto per imprimere al titolo stesso una accezione metaforica che rimanda al verso poetico. Perché, in fondo, tutta la nostra vita, è poesia. Ogni componimento contenuto in questo testo si presta ad una doppia lettura: una immediata, l’altra interpretativa. Entrambe, nel loro insieme, rivelano il forte messaggio che l’Autrice vuol trasmettere al lettore. Lo stile asciutto e ricco di significati reconditi aiuta a trovare il doppio binario su cui si snoda tutto il libro, sapientemente disseminato di metafore e rimandi. La totale assenza (o quasi) di punteggiatura è, essa stessa, momento di pausa e di “intra-visione” per l’attento lettore.
Confucio diceva: “Per il saggio la sostanza è tutto. A cosa servono le rifiniture? Le rifiniture sono sostanza e la sostanza sono le rifiniture”. Dalla lettura degli scritti della Martiniello si evince una forte personalità pratica e concreta che si può definire sicuramente “sostanziale” nel senso dato da Confucio a questo termine. Le tematiche trattate sono vaste e complesse: l’ampio spettro spazia dal sociale all’intimista. Se pure poste in ordine sparso, le poesie della Martiniello danno un quadro chiaro del suo pathos. In nessun caso - sia che si guardi ai versi intimisti, sia che si guardi agli enigmatici frammenti -, l’Autrice cambia registro di stile, donando facilità di lettura. 
Luisa Martiniello difende fortemente gli ideali per i quali i nostri avi hanno combattuto. Sebbene sembri estremizzare, in ultima analisi, l’Autrice difende la vita, la libertà così duramente conquistata. Ella si presenta, dunque, come una donna tutta d’un pezzo, ricca di valori umani. Con la sensibilità propria di chi fa poesia, resta attenta ai fatti di cronaca additando il male che, purtroppo, colpisce soprattutto i giovani di oggi (Ritorna il tempo, p. 47).
Vi è poi una Martiniello che mette a nudo il suo intimo, i suoi pensieri più nascosti; costei squarcia il velo sulla sua vita di donna e di madre. In alcuni testi poetici sono presenti frammenti della sua personalità, parte degli eventi della sua vita e la schiettezza del vivere quotidiano. L’Autrice non fa mistero di trovarsi a combattere contro le sue stesse paure (Ogni cambio di stagione, p. 36). La poetessa non si risparmia neppure di pensare al momento del proprio trapasso. Immagina quell’istante e ci dona il suo testamento spirituale : l’arte poetica. Solo la Poesia, infatti, oltrepassa la persona, supera il tempo e lo spazio e dona ristoro alle anime in perenne ricerca (Se dovessi, p. 48). All’attento lettore non sfuggirà che “sostanza del discorso” non significa assenza di Dio: una velata ma profonda religiosità, infatti, permea tutta la raccolta. Dai versi traspare la mai assopita ricerca di Dio che passa anche attraverso il significato delle piccole cose (materiali e non). Una ricerca di Dio che è rousseauniana e hobbesoniana insieme : questa, infatti, partendo dallo spirito, si sposta sulla investigazione della materia per scomporla, rimescolarla, riunirla, per poi tornare all’immateriale, arricchita di senso nuovo (In questo tormentato momento, p. 64). La ricerca di Dio si trasforma in acuta sofferenza per approdare, infine, alla riva della preghiera che raggiunge persone vicine o lontane, si immerge in frangenti di dolore geograficamente o temporalmente distanti, ma sempre al centro del pensiero e del cuore della Martiniello. E’ in questo quadro che trova sicuramente collocazione l’inclinazione dell’Autrice a sognare un mondo dove la cultura sia leva per la pace e il riscatto di tutti i popoli (Nel verso, p. 31). 
Giocando, infine, sulla metafora interpretativa suggerita dal titolo della sua raccolta poetica, si potrebbe definire la poetessa Luisa Martiniello come “colei che ha trovato il modo di dare alla vita il suo verso”. 

Filomena Furno 

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