giovedì 15 gennaio 2015

UMBERTO CERIO SU "LA POESIA"


Umberto Cerio collaboratore di Lèucade


Giusto per chiarire. Non ho mai detto che la vera poesia deve avere solo intonazioni classiche. Della poesia classica, fa parte, da sempre, anche la lirica. Ma ho affermato che alla base della poesia deve esserci, da un lato, fantasia invenzione immaginazione creatività ecc., dall’altro “delle regole e dei codici” e che il tutto formi una simbiosi che abbia i caratteri anche delle ricerca della sintesi e dell’universalità. Cosa che hanno detto, nel passato, anche autorevoli critici e pensatori (dei quali non è il caso qui portare testimonianza). E’ questo (e non solo ovviamente) che, secondo il mio modesto parere, caratterizza la poesia e la tiene distinta dalla prosa. E quando affermo”Bianco o Nero” non mi riferisco esclusivamente alla poesia, ma “bianco e nero” sono sinonimi di “poesia o prosa”. Sono poi d’accordo con Claudio che la poesia è indissolubile dalla musicalità. Per questo spesso io la definisco “canto” in senso lato, e non semplicemente “lirica”. (Ma credo che mi sia consentito che non sia considerato un delitto il fatto che non mi piace il Jazz). Per quanto concerne, poi, “l’evoluzione delle arti” so che io stesso non ho mai usato un linguaggio solamente classico. Anzi! (e non è che abbia la pretesa di fare testo o scuola). E quando ricordo -a me stesso- di stare attento alla “banalità del grigio” aggiungo “che non è una questione di conservazione del passato, ma ci si può rinnovare senza perdere la sintesi e le regole” della poesia. Nessun rifiuto di esplorare nuove forme di arte, pertanto, ma solo l’intento di tenere separate e distanti la poesia (con le sue regole) e la prosa (con le sue regole). Tutto qui.

Umberto Cerio

Nessun commento:

Posta un commento