mercoledì 4 febbraio 2015

LINO D'AMICO: "MI LASCIO ALLE SPALLE..."

Una poesia semplice e complessa per la sua plurivocità emotiva, dove sogni, fantasia, nostalgie, memorie si intersecano in un melange di urgente resa espressiva. Dove tempi e luoghi lasciano tracce di sacre primavere trascorse. E dove si percepisce la coscienza della precarietà dei giorni che passano frettolosamente. “E’ qui che il Poeta si lascia alle spalle una emozione per sciogliere le briglie della fantasia;  o si lascia alle spalle una emozione…/nel breve barbaglio di quell’istante bruciante/ dove, unici compagni, sono i pensieri scossi; ed è qui che è facile dimenticare ogni realtà latente, per incontrare, però, solitudini diverse, dove si partorisce, forse, una nuova identità”. Poesia fresca, d’immediata ispirazione, che, col suo linguismo spontaneo ed arrivante, sa  coinvolgere il lettore.

 Nazario Pardini


Mi lascio alle spalle…


Mi lascio alle spalle una emozione…
e sciolgo le briglie della mia fantasia
quando la mente si disperde nei sogni
tra bagagli di querule nostalgie
che accendono memorie e sensazioni
lungo sentieri erti, in fuga verso il nulla.

Mi lascio alle spalle una emozione…
simile al sussurro sciapo dell’anima
che torna alla ribalta, portato dal cuore,
con l’ultimo bagaglio del trascorrere dei giorni,
sconfinato, come vorrei fosse la mia anima,
mai dispersa  tra le ultime bave di quei sogni.

Mi lascio alle spalle una emozione…
mentre emergono risposte latenti,
tiepide, come carezze di sole sulla pelle,
flebili, come brezze che scompigliano i capelli,
scosse, come  una fuga verso l’infinito,
smarrite, come spazi confusi nell’attimo.

Mi lascio alle spalle una emozione…
nel breve barbaglio di quell’istante bruciante
dove, unici compagni, sono i pensieri scossi,
dove è facile dimenticare ogni realtà latente,
dove si incontrano, però, solitudini diverse,
dove si partorisce, forse, una nuova identità.

Lino D’Amico




2 commenti:

  1. Carissimo Amico, Il nostro Nazario ha avuto infinite ragioni per introdurre la tua lirica, che risponde con voce dolce e poderosa a coloro che ritengono
    inutile o scontato scivolare nei labirinti della memoria. Costoro asseriscono: "ci si é già stati, li si conosce" e, con capacità speculativa inesistente, annullano il senso dell'esistenza. Eh, già, perché noi esistiamo proprio in virtù di ciò che ci 'siamo lasciati alle spalle'... E' il passato il grande pozzo dal quale attingiamo energie per affrontare gli urti dell'oggi e del futuro. E tu lo confessi, con i versi autoptici e di rara intensità emotiva che chiudono la bellissima lirica:
    "dove è facile dimenticare ogni realtà latente,
    dove si incontrano, però, solitudini diverse,
    dove si partorisce, forse, una nuova identità".
    Lasciando alle spalle le emozioni, i volti, gli incontri, le storie, si nasce nuovi, nei campi dove con fatica e amore si é seminato, e si inventa un giorno che sappia rivestire il ruolo di autentica identità.
    Grazie per il pathos e per la valenza filosofica e pedagogica dei tuoi versi, Amico caro... Abbraccio te e il 'mio' Nazario!
    Maria Rizzi

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  2. Una lirica che raggiunge in calme atmosfere, senza filtri complessi, ma attraverso codici aperti, l'animo del lettore, quasi lo conduce per mano nei 'luoghi' della poesia, dove il pensiero percorre vie inedite e trova risposte che vengono dal mondo sommerso di chi scrive. Il poeta ci presenta un clima malinconico, sovrastato da percezioni sublimi, che solo allontanandosi dalla realtà si possono avvertire. E' un battito che pulsa all'unisono con quello della vita, la quale talvolta ci propone il suo volto sibillino, accattivante, che cela alla ragione riservandolo invece all'irrazionalità dell'ispirazione del poeta. Una composizione ricca di lirismi, di spontanei mezzi linguistici che rendono sciolta e agevole la lettura. Immergersi in questi paesaggi interiori significa prendere le distanze dal ritmo forsennato del vivere, chiudere a chiave il mondo per qualche minuto e viaggiare in altre dimensioni. Complimenti

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