domenica 10 maggio 2015

LORENA TURRI: "NON SI PUO' MORIRE ANZITEMPO..."

Lorena Turri collaboratrice di Lèucade

Poesia emotivamente sconvolgente, e avvolgente, che, con un riferimento alla geometria alternativa, fa di un avvenimento reale un caso pressoché unico. Casuale? La poetessa  torna, di domenica, da un concorso letterario in cui è stata premiata con una poesia sulla morte vista come conclusione di un ciclo naturale. E durante il ritorno assiste ad un suicidio in diretta: un giovane si uccide  gettandosi sotto il treno. Ad un anno di distanza la Turri rivive la tragedia con un patema emotivo meno aggressivo, più riflessivo, traendo conclusioni sulla vita, e il suo tragitto faticoso avvolto dal mistero: “Lungo è il tragitto e molto faticoso/ma giungervi anzitempo e di domenica/ in taglio trasversale è un colpo al cuore/ per chi nel viaggio resta e anche per Dio/ fisso in quel punto che non ha finito”. Un canto potente per naturalezza ispirativa, per  arguta semplicità espositiva, per spontaneità partecipativa, per distensione endecasillaba che pare voglia, con perfetta ed eufonica sonorità, contrapporsi al tragico evento. Sì, a quello che i poeti vivono fortemente nella loro interiorità, cercando di vincerlo con le armi della poesia. Morire a diciannove anni; di domenica; proprio il giorno in cui Ella ha letto il suo canto; due rette parallele verso un punto mèta per poeti e matematici “che viaggiano su treni paralleli sopra i binari audaci del pensiero”. Vita, creatività, rievocazione, abbrivi emotivi, e il tutto in stilemi che si fanno concretizzazione di uno spaesamento vicissitudinale. “Il potere dell’immagine, e la forza del memoriale sono colonne portanti che sorreggono i grattacieli dell’arte” direbbe il poeta.
  
 Nazario Pardini



NON SI PUO’ MORIRE ANZITEMPO E DI DOMENICA

Due rette parallele non per caso
s’incontrano in un punto ben preciso
all’infinito.

Lo sanno i matematici e i poeti
che viaggiano su treni paralleli
sopra i binari audaci del pensiero
facendo di quel punto un punto-meta.

Lungo è il tragitto e molto faticoso
ma giungervi anzitempo e di domenica
in taglio trasversale è un colpo al cuore
per chi nel viaggio resta e anche per Dio

fisso in quel punto che non ha finito.


Lorena Turri


1 commento:

  1. Lorena mia, leggendo la perfetta esegesi del nostro Professor Nazario, ho compreso il significato della tua lirica, che é molto più di un cantico. E' la domanda universale, quella che ci poniamo tutti, in qualità di esseri finiti. Ma tu la abbini a un giorno speciale, interrotto da una morta violenta e, apparentemente inspiegabile e, con la tua sensibilità e il tuo talento, hai reso onore a uno dei tanti adolescenti che portano l'inferno nell'anima... E hai creato uno dei tuoi capolavori:
    "Lo sanno i matematici e i poeti
    che viaggiano su treni paralleli
    sopra i binari audaci del pensiero"...
    I matematici, in fondo, conoscono la musica e la poesia... Ipazia docet... E tu, funambola incredibile delle parole, raccogli in un pugno di versi strazianti e bellissimi le storie di due vite e di troppe altre. "I binari del pensiero", amica mia, sono imprevedibili e destinati a non incontrarsi... se non in un tempo sconosciuto all'esistenza terrena. Vorrei fossero 'ponti', sai, Lorena? Per rendere i giorni di noi fratelli più vicini e veri. Meno violenti. Perché morire a 19 anni é contro - natura ogni giorno e, per motivi tristemente chiari, sta divenendo un evento frequente.
    Grazie per questo magistrale contributo, amica mia!
    Maria Rizzi

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