martedì 30 giugno 2015

LUCA BUONAGUIDI: "INDIA - Complice il silenzio"




INDIA - Complice il silenzio (Italic Pequod, 2015)

di Luca Buonaguidi

postfazione di Giulia Niccolai


India – Complice il silenzio è la testimonianza di un’esperienza, come la chiamava Moravia, “l’esperienza dell’India”. Come ogni libro di poesia, ma qui più che nei miei volumi che lo hanno preceduto, questo libro è una testimonianza spirituale e così mi è caro introdurvelo brevemente. Quello che leggerete nelle pagine che seguono è un diario di viaggio in versi, un viaggio di cinque mesi che ho compiuto da solo e via terra nel 2013 attraverso Sri Lanka, India, Bhutan, Nepal, Tibet e Kashmir. Una proposta di incontro tra la letteratura di viaggio e la poesia, in cui i versi si offrono al servizio della geografia dell'India e dell'anima e viaggiano con me, attraverso me e attraverso il subcontinente indiano. Nicolas Bouvier ha scritto: “Se non si lascia al viaggio il diritto di distruggerci un po’ tanto vale restare a casa”. È così che questa esperienza ha profondamente rinnovato la mia persona e non secondariamente la mia poetica: il sottotitolo - Complice il silenzio – allude a una voce poetica fievole, dimessa e impermanente come l'India che osserva, immersa nel fascino eterno di culture abitate dal primordiale, cui ho posto il mio verso a cassa di consonanza di senso e, appunto, silenzio: ora un silenzio affine a ciò che San Giovanni della Croce descrive come “distacco interno da tutte le cose”, ora un risveglio “da questo sogno di separatezza” cui alludono le Upani ad. Al culmine della mia esperienza dell’India scrissi: “Mi sento a casa/ e mi sento appena/ trovo pace in quest’assenza”. Oggi spero invero che questa mia voce minore vi giunga, costituisca presenza, non di me stesso ma di un invito indefinito a voi rivolto, perché queste poesie hanno voluto essere così: hanno preferitoservire di più che essere più belle, hanno preferito essere strumento più che agente. All'interno dell'opera alcune fotografie del viaggio concorrono nel restituire "un'idea dell'India", chiude infine il volume una preziosa lettera di Giulia Niccolai sul libro e sull'esperienza dell'India e della poesia.





Luca Buonaguidi (Pistoia, 1987) ha pubblicato in poesia I giorni del vino e delle rose (2010, Fermenti), Ho parlato alle parole (2014, Oèdipus) e sono in uscita INDIA – complice il silenzio (Italic Pequod), diario di un viaggio in solitaria e via terra di sei mesi tra Sri Lanka, India, Bhutan, Nepal e Tibet eFranti. Perché era lì – Antistorie da una band non classificata (Nautilus Autoproduzioni), romanzo collettivo che ha curato e con scritti del collettivo Cani Bastardi intorno a Franti, una delle più influenti band italiane degli anni ’80. In prosa ha pubblicato un racconto ne La sagra è vicina (2013, Beltempo). In musica ha partecipato al disco Approdi. Avanguardie musicali a Napoli (KonSequenz, 2015) curato da Girolamo De Simone con la collaborazione di tredici compositori. Suoi testi o commenti ad essi si leggono su varie riviste di letteratura e poesia (Poesia, La poesia e lo spirito ecc.) e raccoglie le sue scritture eterogenee sul suo blog anarco-autistico http://www.carusopascoski.com. Scrive/ha scritto reportage, opinioni e approfondimenti di cultura e società nelle sue varie forme per Altracittà, AsapFanzine, Asia Blog, Cani Bastardi, CineFatti, Comunità Provvisorie, i.OVO, Il Backpack, Il Tirreno, Impatto Sonoro, KonSequenz, L’EstroVerso, Lo Snodo, MeMeCult, Mola Mola, Stordisco, Vai a quel paese! – Go face yourself e altre. I suoi reading vengono ospitati in tutta Italia, sono/sono stati sonorizzati/accompagnati da musicisti come Elias Nardi, Trucupas, Jacopo Salvatori, Chris Yan, Collective Nimel, Gianni De Angelis. Ha ideato e organizzato con la comunità di base delle Piagge Altrofest nella periferia di Firenze, un festival completamente gratuito di economia alternativa, consumo critico, creatività e cultura di due giorni per due anni con ospiti come Franco Loi, Bobo Rondelli, Don Andrea Gallo, Maurizio Maggiani e tanti altri. Laureato in Psicologia Clinica, già tutor per studenti disabili e operatore presso una comunità terapeutica, conduce seminari esperienziali sul carattere antropologico, espressivo e terapeutico della poesia e progetti di scrittura creativa con utenza caratterizzata da disabilità cognitiva e motoria. Vive oggi in un paese di una decina di anime sull’Appennino tosco-emiliano per riscoprire l’importanza di essere piccoli.







DA INDIA - Complice il silenzio





Ed è nel vento
che spazzola i capelli
ed è in questa baia
che spumano i colori,
gli odori, l’India che cambia
e sorride morbida
accanto all’India
che mendica ignominia,
rovista fuochi
e perdura cenere sporca,
sola, stanca
sotto a una raffica
di insegne luminose



Chiaro di luna
piccole barche
scivolano nel fraterno mare,
lo salutano nella risacca.
Qui si erode il nome
che il giorno dà alle cose.
Resto seduto
su un groviglio di reti
preparato per il mattino
e penso a come le notti
ripieghino a Occidente
dove il giorno
apre un nuovo fronte
e attende di cadere
senza palpabile Oriente.



Ho aspettato l'arrivo della poesia
ma questa mi ha disertato,
ho parlato di Dio con un passeggero
ma non l'abbiamo invitato abbastanza,
ho pensato alla strada già percorsa
ma mi sono commosso
per quella ancora da fare,
ho dormito in mezzo agli scarafaggi
ma il tuo pensiero è farfalla
che mi vola in fronte
benedicendo ogni pensiero ulteriore
quando ho paura di voler tornare
nel treno che corre e vorrei fermare.

In un attimo poi è arrivata la poesia,
Dio ha preso posto vicino
e il treno si è fermato.

Ancora, divento cammino di ogni sogno, paura, sospiro.



Nel ritorno
accorro non desto,
fanghiglia nel segno intatto.

Completo
d'una incompletezza
che accoglie la mia assenza.

Al mattino
il mio giardino

è un prodigio di fiori

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