mercoledì 2 settembre 2015

N. PARDINI: LETTURA DI "LE FARFALLE DI NOVEMBRE" DI N. BUONO





Nunzio Buono


Rifrazioni d'autunno


Lo sguardo è latitudine, oltre
indovino il vuoto nella destinazione

                - non si volta il tempo.

Indossavi passi svelti la mattina;
i silenzi, per la voce della gente.

Sulle pagine i tanti occhi accesi. Tu
un pomeriggio, il vento tra i capelli, eri
dentro in un vestito di sole

mentre il lago
usciva spoglio dalla bruma di Novembre.


Un canzoniere d’amore che si sviluppa su uno spartito generoso di abbrivi erotico-passionali di effettiva soluzione innovativa nella sua forza rappresentativa; nel lanciare l’anima al di là dello steccato della semplice comunicazione: cieli, occhi, inverni, primavere, silenzi,  mari, tramonti, sere.. tutto è coinvolto e traslato oltre il senso per dare connotazione ad un sentire straripante; ad una emozione che sente il bisogno di neologismi, di strutture lessicali anomale, perché fuori dal comune è questo amore.
Iniziare da questa citazione testuale, da questo momento incipitario significa andare a fondo fin da subito nella poetica di Buono. Un percorso, incisivo, frammentato, asintattico, apparentemente alogico, ma disposto a letture oggettive, il suo, dove leggeri tocchi di lemmi, di audaci corpi verbali in dilatazioni significanti, danno vita a meditazioni di visiva metaforicità: sguardo latitudine; tempo che non si volta; passi svelti da indossare; occhi accesi su pagine; tu dentro un vestito di sole; lago che esce spoglio dalla bruma di novembre. Un incalzare di proposizioni; di parole che si fanno totali, plurime, sufficienti a se stesse, creativamente ad hoc per uno slargo etimo-fonico di grande soluzione poetica; fresche, originali, incisive che richiamano alla vita con tutte le loro plurime significanze: il tempo che fugge; il memoriale alcova; le sottrazioni di un presente poco disponibile a rivelarsi; a porsi a tu per tu con una vicenda esistenziale i cui perché sono di difficile soluzione; l’amore che fa della natura un compagno fedele; una guida di cromatico vigore che con i suoi accostamenti ora lucidi di sole ora brumosi di novembre, si fa concretezza di un impellente sentire; di immagini che, rimaste a riposare in un animo folto di abbrivi emotivi, fuoriescono a nuova  vita accompagnate da una fertile malinconia; da uno stato di saudade che ben feconda la parola poetica. Se poi a dominare è il tempo all’imperfetto, il tutto dà il senso della continuità di una storia ricamata da venti fra i capelli, da vestiti di sole, e da laghi spogli, di memoria goethiana: “… Tu/ un pomeriggio, il vento tra i capelli, eri/ dentro in un vestito di sole/ mentre il lago/ usciva spoglio dalla bruma di novembre”. Anastrofi, similitudini, giochi iperbolici, per toccare vette a cui non si accede con la tradizionale canonica sintassi. Occorre inventiva, opulenza iconografica, multicorde a ché la parola si faccia scala per agguantare la coda dell’eccelso; i gradini più alti delle emozioni; e il Poeta dà tutto se stesso al verso con l’intenzione di scoprire l’alter ego che lo completi; e forse è il sentimento dei sentimenti, quello che gioca con la  vita, che è a capo del nostro essere ed esistere, a rivelargli la parte di sé che più lo lega al canto, cosciente, Egli stesso, dei tanti macramè del vivere in cui “Tra le mani/un ritaglio di vita conta i nodi”:

Macramé

Ho indossato i tuoi sguardi.
Minuziosi lemmi di silenzi. Tra le mani
un ritaglio di vita conta i nodi.

Sul comodino
la cornice conserva il tempo
nella misura della polvere.

Erano giorni posati a venere
la luce a nord della parete teneva l'ombra

                   - muoversi dentro casa

La primavera dai campi di vento
portava fiori azzurri a colorare il cielo

  - Ho una valigia piena di ritorni

Aspetto un treno.
La coincidenza ha un volto di nebbia.

                                        - Qui, tu, sei.

Sulle labbra ti tocco le parole.

  
Lontane primavere tornano luminose, con fragranze di campi portate dai venti, a vincere la polvere che copre immagini di foto macchiate dal tempo. E l’unico verso per sconfiggere la morte è quello di ricorrere alla memoria; rinvigorirla, renderla potente, più vera del reale. È così che quella valigia piena di ritorni vincerà il potere dell’oblio. E anche se nell’attesa di un treno la coincidenza ha un volto di nebbia “                                    - Qui, tu, sei./ Sulle labbra ti tocco le parole”. 
E quale immagine più concreta dell’autunno riesce a simboleggiare i momenti ultimativi, il redde rationem di una stagione; quella della vita in foglie rubino che preannunciano freddi silenzi di neve: “l’Autunno/ inizia con un cadere di pioggia/ e sui fogli, io scrivo la neve”.
Ma anche se “Le voci/ cadono nel bianco d'un foglio…ePer terra ho tutti i pensieri”:

Mi tengo per mano una carezza
mentre la neve s'adagia lieve

sulle parole che non vidi.

Un canto che fa dei silenzi gridi di poesia; che fa dell’amore un inno a Venere (Alma Venus, hominum divomque voluptas); che fa dei giorni un richiamo alla vita.

Ho da dirti che
l’ultima volta ho trattenuto lungamente i tuoi occhi
perché, non ti dimenticassi di me
per sostare ancora un po’ nella tua vita

Un canzoniere d’amore dove Eros e Thanatos, il giorno e la notte, l’Ulisse e il Nessuno, nella loro dicotomica fusione rispecchiano il diacronico succedersi dell’inquietudine umana.


Io nacqui lì
tra i silenzi detti delle cose
e i volti accesi dei ricordi

dove l'ombra rientra ancora
nell'abbrumarsi della luce.

Lì, fu il giorno
che il tempo cominciò a morire.


Nazario Pardini



Da Le farfalle di Novembre di prossima pubblicazione



Macramè


Ho indossato i tuoi sguardi.
Minuziosi lemmi di silenzi. Tra le mani
un ritaglio di vita conta i nodi.

Sul comodino
la cornice conserva il tempo
nella misura della polvere.

Erano giorni posati a venere
la luce a nord della parete teneva l'ombra

                   - muoversi dentro casa

La primavera dai campi di vento
portava fiori azzurri a colorare il cielo

  - Ho una valigia piena di ritorni

Aspetto un treno.
La coincidenza ha un volto di nebbia.

                                        - Qui, tu, sei.

Sulle labbra ti tocco le parole.



 Cara zia


ho nel volto dei tuoi passi
una valigia sempre pronta.

Erano e non eri
che un rumore d’ombra.
Le tue ossa; un crocevia di sguardi.

Si alzavano d’azzurro
nel vestito del cielo gli uccelli.
Tornavano moltitudine del vento.

Gli alberi
per il sorriso delle foglie
avevano gli occhi di Marzo.

Partivi
nell'ultima parola, spoglia
della tua malattia.

Ti ho vista
uscire dal mattino
a notte fonda

che era ancora inverno.



Mentre te ne vai


Quei colori negati. Vinti
sui volti dissolti dalla nebbia.
È caduta la sera con la gravità dei silenzi.
Mi è caduta come il tempo.

L’orizzonte è rimasto coi gabbiani
dove ho speso gli occhi per guardare il mare.
Ascolto, il rumore dell’onda e la tua voce d’acqua.

Dentro le luci, un cerchio di ricordi.
Ho sollevato il respiro, chiuso al buio lo sguardo
e ti ho sorriso

- mentre te ne vai
come una musica in distanza.

La danza di una vita
nel suo muoversi incompleta.



Tracce


È  rimasto
il profumo del tuo volto nascosto
accanto al rossetto

la calma
d'un letto disfatto
e una voce ascoltata.

I fiori hanno
disseminato i primi silenzi. Al cielo
tracce di te fanno ovali di fumo

- ho piegato la sera, il tramonto alla notte.

Il tuo ritorno,
ha i miei passi confusi le mie scelte sbagliate
e le offuscate intenzioni

eppure
c’eravamo tu ed io, a lato
di una luce aspettata

e i passi
di un probabile noi dentro casa.



Biografia e bibliografia di Nunzio Buono aggiornata a Dicembre 2013

nel corso del 2014 si registrano diversi premi importanti come:
Il Primo premio assoluto al concorso Internazionale di poesia “Sotto il cielo di Luglio” Anzio Luglio 2014.
Il Primo premio assoluto al concorso Internazionale di significazione Poesia e Arte Contemporanea con Trofeo Aureo Apollo Dionisiaco ricevuto a Roma nel Settembre 2014.
Il Primo premio assoluto ottenuto al Premio Internazionale di poesia “Dal Tirreno alla Ionio” di Castagneto Carducci ricevuto nel mese di Ottobre 2014.
Il Secondo premio ottenuto al Premio Nazionale di Poesia e Narrativa “Il Trebbo” a Riolunato Modena nel mese di Ottobre 2014.
Il terzo premio ottenuto al Concorso Nazionale di Poesia Enrico Zorzi Ottobre 2014 a Verona premiato con pennino d'argento.

Tanti altri premi gli sono stati conferiti nell'anno 2014.

Nasce a Milano il 24 giugno del 1960.
residente a Casorate Primo (Pv) via Virginio Bianchi, 19 - 27022 Pavia.



Biografia e bibliografia di Nunzio Buono aggiornata a Dicembre 2013

Poeta, scrittore, recensore, si possono trovare le sue liriche in diverse antologie di autori vari, scrive in siti di letteratura di notevole pregio, ricevendo consensi critici da giornalisti di grande rilievo. Presente con le sue liriche in diversi reading di poesia insieme alle figlie di Alda Merini (Barbara e Emanuela Carniti) e di Alessandro Quasimodo, figlio del Nobel Salvatore Quasimodo, e poi collabora con opere ispirate a dipinti e presentate al Vernissage di: Vittoria Salati, Antonio Molinari, Alberto Bongini e Lorenzo Maria Bottari.
Diverse le note di merito e d’onore ricevute, vincitore di concorsi letterari, sia Nazionali che Internazionali, ha pubblicato ad oggi otto sillogi, “Sentieri dentro”, “Dreams”, “Di quel che sapeva l’autunno”- (tradotta anche in lingua inglese), “Piume d’anima”, “Lune di vetro”, “L’altra stanza” e “La casa sul fiume” che presenterà prossimamente all’istituto Italiano di Cultura a Parigi, e per finire per un concorso vinto a Viterbo nel settembre 2013 ecco “L’ultimo inverno” con dipinto in copertina voluto insieme a Rosy Molinari vedova del grande scenografo della Scala di Milano e docente all'Accademia delle belle arti di Brera Antonio Molinari.
Nunzio Buono è membro di giuria in diversi concorsi Letterari Nazionali e Internazionali.

Alcuni siti: www.nunziobuono.scrivere.info/                                                                                                          www.youtube.com/user/nunziobuono?feature=mhee

È tardivo il suo ingresso nello scenario letterario, sia come autore che come partecipante ai concorsi di poesia, ma da subito s’intuisce il talento innato nel sapere dipingere parole. Restano impresse le metafore e l’uso maiuetico del verso “Prima pubblicazione nel 2006 con la raccolta di 60 opere dal titolo “Sentieri dentro” edita da Vitali edizioni, da qui ha inizio un percorso che lo porta a oggi ad avere pubblicato a solo, otto raccolte, tra la fine dello stesso anno e l’inizio del 2007 nasce “Dreams” Editore LuLu, poi il suo scrivere ha un percorso individualistico dove la mancanza, forse emblematica della madre lo proclama “poeta dell’amore” così le sue opere sempre volte alla figura celestiale di un amore per la vita, nel riconoscersi tra le stagioni che cambiano. Nel 2008 nasce “Di quel che sapeva l’autunno” edita da Narrativa e poesia di Lanuvio, (tradotta anche in lingua inglese). Con lo stesso editore nel 2009 “Piume d’Anima” poesie raccontate da quattro autori, nate su base musicale. Stessa casa editrice sia nel 2010 con ”Lune di vetro” altre 100 poesie d’amore, che nel 2012 con “L’altra stanza” il lirismo di questo autore prende consapevolezza del vissuto e trasporta il lettore verso il sogno vivo delle cose, un sogno visto oltre il vetro della vita e così che nel 2013 nasce “La casa sul fiume” edito da Rupe Mutevole, una raccolta che racchiude liriche premiate in tutta Italia, il 2013 vede un’altra pubblicazione dal titolo “L’ultimo inverno” nata per caso, perché vinta al concorso indetto dall’Accademia Barbanera di Castiglione in Taverina in prov. di Viterbo, edita dalla stessa Associazione.

- É in corso di pubblicazione la sua nona raccolta poetica dal Titolo “Le farfalle di Novembre” edita dalla casa editrice Octopus, con prefazione di Dante Maffia, Poeta e saggista, candidato al premio nobel per la letteratura. -

Sono oltre 200 le antologie di autori vari che contengono i suoi versi, tra le prime si ricordano "Poeti e Poesie" rivista internazionale. "Ti regalo una poesia" edito da Lulu raccolta organizzata dal sito Poetika.it. Su due antologie "Il foulard sull'abatjour" e "L'inchiostro degli angeli" editi da Vitali editore. "Una parola per la vita" FM Edizioni, una raccolta contro la pena di morte, un'iniziativa curata da Ernesta Galeoni Drammaturga Regista Attrice Psicoanalista, Presidente Associazione Culturale MUSENCANTE - Teatro degli Archi di Roma, del quale è anche il Direttore Artistico Conduttrice e ideatrice programmi Radio Televisivi. “Senza Fiato” un’antologia voluta da Guido Passini edito da Fara editore, poesie e testimonianze sulla fibrosi cistica. E ancora in altre iniziative organizzate da diversi salotti letterari, quali, Rosso Venexiano, in due raccolte una dedicata a "Saffo" e l'altra "Rosso Natale" editi da Lulu edizioni. Poi nell'iniziativa di “Apostrofo”, compare nel secondo volume della raccolta dal titolo "In senso inverso", edita da Terre Sommerse, per arrivare a presentare  un'iniziativa di Lucia Lanza ideatrice del salotto letterario "Antologica" con la raccolta "Nature" edita da Lulu, e poi a seguire ad oggi 2013 nelle raccolte antologiche diventano incontrollabili e innumerevoli le sue presenze. All'estero è presente in diverse biblioteche delle università di New York e a Toledo nell'Ohio. Le sue opere sono pubblicate in diverse rubriche  letterarie e tradotte  in tutte le principali lingue europee.

Nunzio Buono, compare su Poetilandia di Enrico Besso, tra le vetrine di autori contemporanei, come autore del mese di Aprile2007, nel quale è stato dedicato un francobollo.

Tra i concorsi vinti ricorda:

20 Giugno 2008, Torregrotta (Me),  Diploma di merito – conferito da Nicoletta Perrone Presidente dell’associazione Musa Calliope
Settembre 2009, Roma, Primo Assoluto con la poesia “essere orizzonte” Concorso Nazionale indetto dal sito scrivere.info,
19 Giugno 2011, Trezzano Rosa, (Mi), Terzo classificato al premio Nazionale di Poesia “Poetika”
25 Settembre 2011, Prato Sesia (No), Diploma d’Onore al  XI Concorso Nazionale di Poesia “Il Castello di Sopramonte”
27 Novembre 2011, Vallecrosia (IM), Premio Speciale all’eleganza del verso, Concorso Internazionale Giacomo Natta
06 Maggio 2012, Torino, Diploma d’Onore al XVIII - Premio Letterario Internazionale Trofeo Penna d’autore
Giugno 2012, Napoli, Secondo classificato al Premio Torneo Nazionale Teatro & Poesia, organizzato dal Prof. Graziano Morso Presidente dell’Associazione “Gruppo
Cultura”
04 Settembre 2012, Mantova, Primo Assoluto al VI Concorso Nazionale di Poesia “Cultura on The Web”
31 Agosto 2012, Torvajanica (Rm), Autore selezionato alla pubblicazione - Premio di “Poesia Sotto le Stelle”
10 Novembre 2012, Milano, Secondo classificato al Concorso Internazionale Artistico Culturale Associazione “Ambiart” - “FareAmbiente Lombardia“
24 Novembre 2012, Savona, Primo classificato al Concorso Internazionale “Nestore” con gli auspici del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano
01 Dicembre 2012, Aprilia (Lt), conferito il Premio Speciale “Memorial Alessandro Lisbon”, al Premio Letterario Internazionale “Carmelina Ghiotto Zini” VI ed.
Dicembre 2012, Erice (Tp) Menzione Speciale Premio Nazionale di Poesia “Momenti Preziosi” – “Vito Ruggirello Magister Vitae”
08 Gennaio 2013, Torino, Primo Assoluto Concorso Letterario Internazionale di Narrativa e Poesia “Le parole dei Castelli di Pietra”
16 Marzo 2013, Montecosaro (Mc), finalista e Quarto classificato al Concorso Nazionale di Poesia “Sognando l’Infinito) tributo a Giacomo Leopardi
12 Aprile 2013, in Campidoglio Roma, Diploma d’Onore 1° Concorso Letterario Nazionale “Memorial Sermoneta”
04 Maggio, 2013, San Benedetto del Tronto(Ap), Secondo Classificato al Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa “San Benedetto nel Cuore) in onore di Alda Merini
12 Maggio 2013, Torino, Diploma d’Onore al XIX - Premio Letterario Internazionale Trofeo Penna d’autore
19 Maggio 2013, Milano, Riconoscimento Speciale per avere dato sfogo all’ispirazione poetica su un dipinto di Vittoria Salati e Vanni Mondadori
21 Maggio 2013, Modena, Secondo Classificato al XIX – Premio Nazionale di Poesia “Tra Secchia e Panaro) la fonte d’Ippocrene
13 Luglio 2013, Anzio (Rm), Menzione Speciale Danza al Concorso Straordinario per il decennale dell’Associazione Culturale ed Artistica “La Nuova Musa”
24 Agosto 2013, Itri (Lt), Finalista Quarto classificato al Premio Nazionale di Poesia “Mimesis” IV ed.
31 Agosto 2013, Trieste, Finalista Quarto classificato al Concorso Internazionale invito alla Poesia VI ed.
31 Agosto 2013, Torvajanica (Rm), Autore selezionato alla pubblicazione al premio di “Poesia Sotto le Stelle”
03 Settembre 2013, Cervinara (Av) Diploma d’Onore e segnalazione Premio Letterario Nazionale “Cervinara”
08 Settembre 2013, Savona, Premio Speciale della giuria “Video e Poesia” al Concorso Internazionale “Nestore” con gli auspici del Parlamento Europeo
15 Settembre 2013, Gualtieri (Re), Finalista e Quarto classificato al Concorso Internazionale di Poesia Città di Gualtieri
21 Settembre 2013, Castiglione in Taverina (Vt), Primo Assoluto al Premio Nazionale di Poesia “Vito Ceccani” indetto dall’Associazione di Promozione Sociale “Accademia Barbanera”.
26 Ottobre 2013,  Gioia dei Marsi (Aq), Diploma d'Onore al Premio Nazionale di Poesia dedicato alla memoria di Patrizio Graziano (Associazione Culturale Teatro Fiore)
03 Novembre 2013, Firenze, Diploma d’Onore Premio Letterario di Poesia in memoria di Lorenzo Crespi.
09 Novembre 2013, Milano, Primo assoluto al Concorso Internazionale Artistico Culturale Associazione “Ambiart” - “FareAmbiente Lombardia“
18, Novembre 2013, Firenze, Diploma d’Onore  al  2° Premio di Poesia “L’arte in versi” organizzato da Lorenzo Spurio
23 Novembre 2013, Milano, Diploma d'Onore al 140° D'Arte a Milano e in Lombardia Anniversario, Concorso di Pittura e Poesia, premio Famiglia Artistica Milanese, con partecipazione del Circolo Culturale i Navigli
07 Dicembre 2013, Aprilia (Lt), conferito il Diploma d'Onore, al Premio Letterario Internazionale “Carmelina Ghiotto Zini” VII ed.
07 Dicembre 2013, Tremensuoli (Lt) Secondo Classificato al 8^ Edizione del Premio Internazionale di Poesia “ Memorial Gennaro Sparagna”
15 Dicembre 2013, Reggio Calabria, Premio Speciale alla carriera, gli viene insignito il titolo di Senatore Leopardiano dal Centro Studi Accademia Internazionale “G. Leopardi” Arti Lettere e Ricerche Culturali.
16 Dicembre 2013, Finalista al secondo Concorso Nazionale organizzato da “Gli Amici di Ron Hubbard”.
Gennaio 2014, Nunzio Buono fregiato quale membro a vita dell' IWA (International Writers & Artists) Toledo, Ohio – USA da Teresinka Pereira.



Altri riconoscimenti avuti, per avere partecipato in qualità di ospite d’onore o di membro di giuria in diverse iniziative Letterarie e Culturali dedicate a nomi illustri dell’Arte e della Letteratura Italiana.

Di lui hanno parlato:

Virginia Murru
giornalista freelance, poetessa e scrittrice, autrice della prefazione di due raccolte del Buono, L’altra stanza” e “La casa sul fiume”
Cinzia Baldazzi
giornalista R.A.I, scrittrice e recensionista dell’opera “La casa sul fiume”
Andrea Riscassi
giornalista R.A.I, scrittore, insegna giornalismo tv all’Università Statale di Milano, con il quale Nunzio Buono ha collaborato ad un iniziativa in memoria di Anna Politkovskaja, scrivendo per l’occasione una poesia dedicata.
Silvia Denti,
giornalista editorialista, presente in varie maratone culturali come membro di giuria.
Claudine Giovannoni
scrittrice e poetessa di Locarno, autrice della prefazione della raccolta “Dream” di Nunzio Buono
Ernesta Galeoni
Drammaturga Regista Attrice Psicoanalista, Presidente Associazione Culturale MUSENCANTE - Teatro degli Archi di Roma, del quale è anche il Direttore Artistico Conduttrice e ideatrice programmi RadioTelevisivi.
Patrizia Stefanelli
Attrice, regista teatrale e direttore artistico del premio Internazionale “Mimesis”
Francesco Mulè
Professore Cattolicese, Presidente Provinciale della Universum Imperia e membro della giuria Internazionale del premio Letterario Europa.
Gabriele Blair
Presentatore in manifestazioni culturali, partecipa a varie soap come attore, come la “Squadra” su Rai Tre o “Vivere” su canale 5. È  stato presentatore della trasmissione televisiva su TV Campane dei fratelli Marigliano per il “Premio Teatro e Poesia” dove una lirica di Nunzio Buono si è classificata al 2° posto.
Biagio di Meglio
Scrittore e storico del cinema e dell’arte
Svilen Angelov
Poeta, scrittore e Presidente del centro Polifunzionale e Laboratorio di Arte e Cultura “Nuovo Arcobaleno” Savona
Nicoletta Perrone
Scrittrice, Presidente e ideatrice del salotto Culturale “Musa Calliope”
Vincenzo Pepe
Ricercatore, Docente di diritto pubblico e dell’ambiente, fondatore G.B Vico
Graziano Morso
Professore, ideatore del concorso Nazionale Premio Teatro e Poesia”
Lucia Lanza
Poetessa, scrittrice ed editorialista di varie pubblicazioni antologiche culturali
Maurizio Spaccasassi
Poeta, scrittore e recensionista
Massimiliano Marconi
Poeta, scrittore e recensionista
Teresinka Pereira: Presidente dell' IWA (International Writers & Artists) Toledo, Ohio – USA
Dante Maffia:  Poeta e saggista, candidato al premio nobel per la letteratura il quale ha scritto la prefazione alla silloge dal titolo “Le farfalle di Novembre

Recensione della giornalista R.A.I Cinzia Baldazzi
La casa sul fiume poesia di Nunzio Buono
By Cinzia Baldazzi
Del fiume/… una voce di vento tra i rami/…impressa negli occhi di un ricordo/… nel freddo di un sole/che tarda a venire…”. Eppure, caro Nunzio, per fortuna da tempo, o meglio in un prolungato “riflesso del tempo”, la luce che ti ha seguito nei versi schiarisce la tua poesia romantica e quella del nostro “pensiero dominante”.
E già, questa volta giochiamo in casa. Con entusiasmo ma curiosità ridotta, o solo accanto a valori e manifestazioni poetiche più familiari? Chissà. Comunque, approfittando della preziosa occasione de “La casa sul fiume”, prima di approdare sulla sponda opposta - sempre tu intenda raggiungerla – vorrei evidenziare i princìpi secondo i quali al presente si incontrano, di nuovo, poetiche e indagini critiche di atteggiamento romantico.
Di sicuro il movimento della civiltà occidentale, evoluto tra fine ‘700 e metà ‘800 non ha potuto – avviene a ogni moto di pensiero possibile e immaginabile - sopravvivere al complesso che lo ha accolto a livello di manifesti programmatici, scuole  teoriche, trattati di stile, moda e costume.
Tuttavia, siccome l’intera tendenza, dallo Sturm und Drang a Manzoni, nella lirica da Foscolo a Leopardi, ha promosso e potenziato la virtù essenziale di adottare la poesia per cambiare il mondo non accettandone l’autorità morale delle regole – forse travolti nel dolore, nel rifiuto dell’ipocrisia, nella paura della scomparsa fisica e dell’abbandono – lo studioso si trova a commentarne la validità di criterio in differenti periodi storici e culturali, disseminati, qui e là, anche lungo l’intero Novecento sino a oggi. In un simile orizzonte di giudizio, gli intellettuali che ricalcano, rinnovandola, una corrispondente impronta creativa, possono essere definiti di orientamento romantico, sia pure guidati da scelte stilistiche o indirizzi precisi, in gran parte inediti rispetto alla tradizione.
Negli anni dei ricordi”, scrive Nunzio Buono in un’altra opera*, “fermerò l’istante negli occhi/delle tue fotografie e le farò parlare/nelle stanze di parole”. Esattamente in un’area affine (assunta a modello specifico di espressività), emblematica della memoria che immobilizza e insieme trascina a respiro rinnovato immagini e pensieri,  agiscono varie poesie e correnti letterarie contemporanee.
Nelle frasi del componimento ascoltiamo: “Da qui il silenzio/ha raccolto la vita/raccontata/tra la nebbia/che rada si leva il fiato d’estate”.  Non sorpresi dal constatare quanto tale propensione generica a modificare nella poesia almeno una valenza dell’oggettività circostante coincida persino con un’attitudine di epoche anteriori all’800 (Dante nella “Divina Commedia” con la sua lingua, poi traslata in chiave di impegno risorgimentale nei “Promessi sposi”), per puntualizzare la natura distintiva delle figure del brano (in particolare: “il fiato d’estate”), occorre diradare la nebbia del confuso e fuorviante indefinito, che aleggia intorno ad alcuni elementi fondamentali del discorso. Senza ripercorrere i diversi significati connessi alla parola romantic in Europa dal tardo Seicento, accogliendone l’eredità italiana, è utile infatti stabilire che la valuteremo simbolo di dialogo artistico attivo, anzi dinamico e distante dal vago rapimento e ancor più dalla leggerezza sentimentale, tipici di un certo clima, purtroppo, abbastanza diffuso in nome delle sue motivazioni poetiche.
Molti di voi, scrivendo, sperano si instauri nel lettore qualcosa di inatteso tra l’inizio e la fine dei versi, un fervore in grado di modificare in qualche misura il precedente stato d’animo.
Si possono comporre fiumi di rime attraverso analogie raffinate, argomentando tormento e inquietudine, desiderio e speranza, nell’ambito di profonda osservazione e raccoglimento, ammirazione, esaurendo il compito di illustrare la realtà senza tradurla con coerenza oltre la pagina, se lo spettacolo offerto dalla poesia si limita a essere descrittivo.
Ma l’ispirazione conseguita nel romanticismo entra nelle immagini, non le contempla: riesce così a invocare un appello di rivolta al dolore e alle avversità o al timore che la felicità si sospenda, calandone il senso nelle proprie metafore di forma e contenuto unificati. A essere sinceri, ritengo un simile modo di concepire l’arte una prospettiva di indispensabile efficacia o bellezza, il suo pensiero dominante, e le opere ospitate in questa rubrica, tutte protese (all’interno di molteplici interventi di parola), a coinvolgere il contesto in un rapporto di riproposizione continua, mi hanno sempre implicato, intrigato nelle loro icone e personificazioni: una capacità di successione equivalente, è chiaro, gode della massima libertà di verifica poiché se, poniamo il caso, fosse alimentata da una tensione utopica che non aspira a distruggere niente dei suoi presupposti, allora – forse – lotterà per riportare il dato transitorio dei fenomeni del vivere in un quadro permanente, la morte in vita eterna. E sembra una previsione, un intento utopico non di poco conto, nonostante a volte si possa confonderlo con il desiderio di impoverirne il calore e lo slancio a causa dell’ingerenza non obbiettiva di finalità materiali estranee.
Ma il trasformarsi del mondo espresso nei termini elencati è come se volesse interrompersi su un lato del fiume da attraversare. Si distingue, appunto, per l’uso della metafora che racchiude il disegno stesso di modifica, cioè non “spiega” bensì “indica”. In maniera analoga può trovarsi a essere riproposto poiché di immutabile possiede unicamente (si fa per dire…) l’istanza determinata e positiva del divenire – perpetuo – di destino umano (“Son dell’umana gente/Le magnifiche sorti e progressive” della “Ginestra” leopardiana).
L’ideale romantic di Nunzio Buono (“c’era la luna/ora in tasca al giorno/impressa negli occhi di un ricordo”) viaggia lungo le tracce lasciate dal coraggio, dalla disperazione, dall’ansia di cambiamento. Il cammino spazia nell’area semantica che fornisce all’autore gli strumenti per oltrepassare il corso d’acqua e collocarsi sulla riva antistante; non sa, né potrebbe (o vorrebbe) esemplificare la realtà sconosciuta al di là del versante da conquistare: è l’Italia unita per Manzoni, è l’orizzonte oltre la siepe per Leopardi, circostanze delle quali i due grandissimi mai si sono occupati ricorrendo ad affermazioni di poetica concreta, in atto.
Dunque, Nunzio elabora poesia romantica pertinente e attuale in testi dedicati all’amore, e “Il pensiero dominante” è uno dei cinque canti composti dal Leopardi per Fanny, la donna fiorentina amata – senza successo – negli ultimi anni della sua breve esistenza.
Da studente, tentando di ricavare dal lungo canto leopardiano un qualche tipo di messaggio sentimentale nella lunghezza d’onda dei miei vent’anni, cercavo inutilmente nelle strofe la parola “amore”. Niente da fare, ma l’enigma era risolto già nel titolo: il “pensiero”, avvisava Mario Fubini, “non è già pensiero intellettuale ma pensiero amoroso, sentimento, come nella tradizione letteraria italiana. Se nonché non potrebbe essere sostituito da amore”. “Perché”, secondo il filologo Karl Vossler, “è evitata la parola e dissimulata la chiave? Evidentemente di fronte alla novità dell’esperienza essa sarebbe apparsa troppo logora, ogni riferimento a cose già passate e già esistite avrebbe potuto dare l’impressione di uno sminuimento”.
Se dunque il sentimento che cattura l’anima svanisce e dalle imposte socchiuse lascia a stento percepire “il riflesso del tempo” che “tarda a venire”, ebbene, la presenza-assenza di tale fortissimo impulso – l’amore escluso dal lessico – non isola dal resto, dalla società; al contrario, rende più attenti e partecipi al suo destino. Nel giusto evolversi dei rapporti umani è custodita l’unica facoltà di amare, mentre nel deteriorarsi delle relazioni, nell’ipocrisia, nello sciogliersi della “social catena” antagonista di sopraffazione e prepotenza, la passione si vanifica. Gli affetti profondi divengono arma eccellente di attacco-difesa da viltà e qualunquismo, in quanto la loro volontà di difendere il diritto a esprimersi per godere della felicità che “di natura” gli spetta, sconfigge paura e solitudine (“nel freddo”), rinvii immotivati (“che tarda a venire”) pur di giungere al traguardo, “un sole” del quale non si vuole ad alcun costo fare a meno.
Spesso leggendo la poetica di Nunzio avverto un respiro, un sollievo: considerare l’amore esperienza conoscitiva, impugnarla contro ignoranza e superbia, penso sia una consapevolezza valida o necessaria a chi crede di potersi tuttora appellare alla parola per comunicare competenza e coscienza in una società salda e in progresso.
In effetti, molto prima di innamorarsi, Giacomo Leopardi – nella gioventù de “L’infinito” – era già convinto del ruolo “eroico” che la relazione amorosa potesse assolvere (a dispetto di una presunta fisionomia “immateriale”) nelle contraddizioni della collettività: “Non ho mai provato un tal senso… tormentoso… per queste cose”, affermava, “quanto allora ch’io mi sentiva amore… dove mi bisognava rannicchiarmi ogni momento in me stesso, fatto sensibilissimo oltre ogni mio costume, a qualunque piccolezza e rozzezza sia di fatti sia di parole, sia morale, sia fisica…”.
In conclusione, siamo a fianco del poeta de “La casa sul fiume”, di mattino ad ascoltare il silenzio che, nel dolore, ha infine fatto tacere tanta cattiveria. Ancora si confonde però nella nebbia tra le risposte da dare: “l’energia” dell’angoscia, del rimorso, impegnata a osservare la natura come limite e lontananza, diviene, viceversa, predominante, e lo scorrere dell’acqua e dei versi cancella tristezza e rammarico. I ricordi riposti confortano sulla possibilità di essere felici e della bontà d’animo di esistere. Forse la “voce” del vento tra i rami è veicolo di “buona novella”.
Non so, Nunzio, da dove provenga la forza nostra e tua per passare oltre con “la luna in tasca” che, rimpianta, non sorveglia più i sogni. Non so spiegarlo, ma, giunta la sera, sull’altra sponda combatteremo insieme chissà quale altra sorte. In ogni caso inizieremo a lottare sulle rovine di una battaglia di conquista. Di poesia, naturalmente.
Cinzia Baldazzi


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