martedì 8 settembre 2015

SERENELLA MENICHETTI: "LE SCARPE ROSSE", RACCONTO


Serenella Menichetti collaboratrice di Lèucade


LE SCARPE ROSSE

 Infine calzò quelle incredibili scarpe rosse, comprate al mercatino dell'usato.
 Quella sera di plenilunio Anna e Marco si erano dati appuntamento davanti al ristorante la “Conchiglia”
 Una spigola al vapore con verdurine per Anna.
 Pasta allo scoglio e gamberoni per Marco.
 In basso sotto il tavolo le scarpe rosse di Anna non trovavano posa.
 In realtà loro sarebbero rimaste anche immobili, se i piedi di Anna non avessero avuto esigenze contrarie.
 Apparentemente calma, dal busto in su, Anna portava alla bocca minuscoli pezzi di carne bianchissima e  gustosa, che masticava senza gustarla.
 Marco invece mangiava il pesce gustandolo con immenso piacere.
 Ho deciso di dare un taglio a questa storia senza senso, buttò lì Anna, mentre poggiava lentamente la forchetta sul piatto.
 Marco deglutì, non riuscì a dire niente, il grosso boccone gli andò su e giù come in un ascensore impazzito, infine si fermò a metà rischiando di soffocarlo.
 Quando riuscì a liberarsi, la sua gola si ritrovò ancora ostruita da un boccone, ben più coriaceo ed amaro, del primo.
 -Come, senza senso- balbettò .Ma se fino a Giovedì andava tutto bene-
 Le scarpette rosse sorrisero, anche se nessuno le vide, e nemmeno furono notati i piedi di Anna che si irrigidivano, grazie alla complicità della lunga tovaglia azzurra che copriva il tavolo.
 Non tutti i giorni sono uguali Marco, oggi non va niente bene, e tu dovresti saperlo!
 Io? Rispose Marco stupito.
 Le scarpe rosse, con la punta assentirono, e stavano per sferrare un calcio sonoro sulla caviglia di Marco, quando i piedi, più giudiziosi, riuscirono a farle desistere.
 -Si proprio tu, che pretendi di voler portare avanti questa storia con il tradimento.-
 -Brava Anna, fatti sentire- la incitò la scarpa destra, mentre la sinistra imponeva alla sorella di parlare a bassa voce.
 Ma cosa stai dicendo Anna, farnetichi?
 Hai il coraggio di negare? Ebbene questa volta ho le prove, dei tuoi tradimenti.
 Marco sbiancò, mentre le scarpe sotto il tavolo si fecero di un rosso anguria matura.
 Sentiamo cosa rispondi alla domanda, se Sabato 3 Gennaio tu abbia dormito da solo.
 Le scarpe trasalirono diventando rosso carminio
 -E due giorni fa proprio giovedì, eri solo a letto?-
 -Con chi avrei dovuto essere?-
 -Bene, il nome Tatiana ed Elisa, Ti ricordano niente?
 Il viso di Marco scolorì ulteriormente, e un leggero sudorino le imperlò le guance, tanto da farle assomigliare a due freschissime mozzarelle fior di latte.
 Le scarpe se la ridevano sommessamente.
 Come aveva fatto Anna a scoprire queste sue scappatelle, forse l'aveva seguito? Nessuno, che lui sapesse, poteva essere venuto a conoscenza di quelle sue notti di lussuria.
 Marco forte della propria convinzione continuava a negare.
 Anna sicura della sua, continuava ad accusare.
 Lui, non riusciva proprio a capire chi avesse fatto la spia.
 Quando Anna, gli disse chiaramente che non era il caso di mentire ancora, perché ambedue le ragazze avevano tranquillamente confessato di essere state con lui, Marco rimase esterrefatto e rispose-
 E tu come hai fatto a conoscerle? Come è stato possibile?
 Tatiana abita a Volterra mentre Elisa è di Viareggio.
 Anna non rispose, si alzò e lasciò Marco con il cucchiaino a mezz'aria e con la bocca spalancata per lo stupore, davanti ad un coloratissimo dessert, che non ebbe il coraggio di assaporare. 
Le scarpe cantavano allegre sul pavimento del locale, mentre accompagnavano Anna all'uscita.
Impettite ed orgogliose nel loro rosso sgargiante si sentivano fiere di aver rivelato ad Anna, la verità.
 Anna, la loro nuova inquilina, era una brava ragazza.
 Mentre le altre, Tatiana ed Elisa si erano dimostrate un po' troppo leggere, passando da un letto all'altro, senza minimamente pensare che sotto i letti, si possa trovare sempre qualche sorpresa.
 E le povere scarpe dopo aver camminato tutto il giorno, non se la sentivano assolutamente di rischiare, mentre avrebbero anelato a dormire in sicurezza, sotto il consueto letto di casa.
 Erano state altrettanto felici di averla accompagnata a grandi passi, a parlare con le due ragazze. Che poi si erano rivelate anche maleducate, non accorgendosi della loro presenza ai piedi di Anna, questa se la sarebbero legata al dito "del piede"
 Certo, lo spifferare la verità ad Anna era stato per loro evento eccezionale, compiuto esclusivamente per un senso di giustizia.
 Il fatto di aver trascorso quel giovedì e quel sabato sotto il letto di Marco, senza chiudere occhio, a causa dei movimenti sussultori ed ondulatori del letto, passava in secondo piano.
 Anche il desiderio che Anna e Marco non facessero pace non era stata la causa principale della spifferata, ma era stato dettato dal fatto che per loro rappresentasse veramente una questione di vita o di morte. Infatti se non ci fosse stata quella rottura, sarebbero state costrette ad una nuova insonne notte, e questa sarebbe stata loro sicuramente fatale.
Per fortuna si addormentarono sotto il letto sicuro di Anna, del sonno dei giusti, in pace con tutto il mondo, delle calzature e non, per aver compiuto quella nobile azione.  

Serenella Menichetti





Nessun commento:

Posta un commento