giovedì 2 giugno 2016

N. PARDINI: LETTURA DI "DIPTHYCHA 3" DI EMANUELE MARCUCCIO




Emanuele Marcuccio: DIPTHYCHA 3. PoetiKanten Edizioni. Sesto Fiorentino. Pag. 180. € 15,00


Antologia di grande pregio letterario. Dittici: incontri fra la poesia di Emanuele Marcuccio e quella dei tanti poeti che hanno avuto l’onore di rientrare nelle preferenze del direttore d’orchestra. DIPTHYCHA 3 il titolo: un’opera ben fatta, elegante, per copertina, carta, impaginazione, quarta (che riporta uno stralcio della autoptica prefazione di Michele Miano). In esergo una chiarificazione sul genere intrapreso: “In un dittico a due voci il poeta si apre al prossimo, anch’egli poeta,  scegliendo che ai suoi versi facciano eco quelli di un altro poeta che trova in qualche modo affine, in cui individua corrispondenze sonore o emozionali, affinità elettive, corrispondenze di significanti”. Siamo al terzo volume, e non è detto che in seguito il poeta Marcuccio non trovi l’energia speculativa e comparativa per altre crestomazie di tale notevole portata. Glielo auguriamo visti i risultati. Già ebbi a dire antecedentemente, trattandosi della seconda pubblicazione: “… Condotta con tattica esplorativa, e con vèrve innovativa, riesce a sorprendere per la simbiotica dualità dei testi e per gli allunghi critici di valida soluzione autoptica di Luciano Domenighini, il quale afferma: “ho cercato, commentando, di privilegiare gli aspetti perifrastico ed ermeneutico rispetto a quello più strettamente analitico”. Vere explications du texte quelle del critico, e per affondi di acribia intuitiva e per inarcature d’energia perlustrativa, con cui riesce a sottolineare i giochi lessico-semantici e stilistici, puntualizzandone la natura estetica e filologica: un chiaro esempio di stesura recensiva; di come si deve condurre l’esegesi di una pièce, senza perdersi in vaghe e rocambolesche locuzioni, o in pleonastiche avventure linguistiche, stando coi piedi per terra e con l’occhio attento alla parola, ai suoi meccanismi, agli intrecci allusivi, e ai valori morfosintattici. Un manuale di accorgimenti tecnici, di applicazioni figurative, e di importanti significanti metrici. Il tutto garantito dalla inossidabile vis creativa di un poeta, quale Emanuele Marcuccio, che, facendo da primo attore in questa antologia, affianca, alternativamente, una sua poesia a quella di ogni Autore della raccolta: … Il tutto per illustrare la  poetica di un manifesto che riunisce attorno a sé diverse voci, esemplificandone i parenetici intenti propositivi con un titolo di per sé emblematico: “Manifesto dell’empatismo”, che fa da prodromico ingresso al libro… Molto ci sarebbe anche da dire sugli altri poeti di questa particolare Antologia. Della loro forza emotiva, del loro stile maturo e ricco di figure allegoriche; della loro metaforicità; e soprattutto della grande padronanza metrica che sa intonarsi con vigoria significante al denominatore comune delle pièces: “emozionare con i propri versi, pur rimanendo fedeli ognuno al personale modo di far poesia”.
In questo caso la prefazione è di uno scrittore aduso a trattare tematiche letterarie: Michele Miano; e la postfazione di un altro generoso interprete della cultura contemporanea: Lorenzo Spurio. E’ sufficiente ricordare il suo fiore all’occhiello, la rivista letteraria EUTERPE, per rendersi conto della  misura qualitativa del personaggio. Quindi non potrei che ripetermi trattandosi di questo terzo volume. Non mi resta che consigliarvi la lettura; di averlo nelle vostre teche per arricchirle di uno spazio culturale che volge lo sguardo a 360 gradi sul nostro panorama poetico attuale; e in maniera molto personale.


Nazario Pardini

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