lunedì 13 giugno 2016

N. PARDINI: LETTURA DI "LE ANIME DI MARCO POLO" DI GIANCARLO BARONI




Giancarlo Baroni: Le anime di Marco Polo. Book Editore. Ro Ferrarese. 2015. Pag.144. € 14,00

Un libro ben fatto, di profonda empatia umanistico-esploratrice, che sottintende grandi conoscenze letterarie e storico-geografiche, dacché vi è una vera perlustrazione di luoghi vicini o lontani che hanno segnato le tappe fondanti della speculazione conoscitiva dell’uomo.  Le anime di Marco Polo, il titolo. Che poi trae il suo enunciato da una sezione fra le più accattivanti che potrebbe porsi, dopo I ritorni di Ulisse, come momento incipitario con valore eponimo. Apre il testo, appunto, I ritorni di Ulisse, e quale contenuto migliore poteva rappresentare gli intenti dell’Autore. Quell’Ulisse che ha percorso il viaggio più significativo e più simbolico dell’esistenza e dell’immaginazione umana; nostos che da Dante ai nostri giorni ha espresso sapore di ricerca, di cultura, di sapere, di riflessione, di ritorno, di sentimenti sempre attuali,  simboleggiati in sirene, in Nostoi, in quel cammino che tanto sa di vita; che tanto sa di spirito di avventura, di scoperta oltre colonne che separano il conscio dall’inconscio. Tredici i sottotitoli che si succedono nella silloge, e di cui ognuno, nella diacronia dell’insieme, costituisce un momento determinante per la compattezza e organicità del “Poema”:  voglia di penetrare nelle vicende dall’odeporico sapore con intenti parenetici e visivi; immaginifici e basilari per contenuti che chiedono versi essenzializzati, scorrevoli, asciutti e apodittici:

Raccontami ogni giorno
una tappa del viaggio
e dopo ricomincia, steppe deserti

gli splendidi giardini dei palazzi
dai soffitti dorati
vedo coi tuoi occhi il mondo. (Rustichello).

Americhe di Amerigo, Attorno alle Galapados, Vittorio Bottego, Incontri / apparizioni, Fiandre, Paesi Bassi, Le trappole del mare, Nel regno di Nettuno, Dintorni, Le città dei santi, Paesi reali luoghi immaginari. Tante le occasioni per  concretizzare un animo zeppo di pathos e di substantia. E non sempre la scussa conoscenza si offre in maniera agevole ai lampi del verso. Giancarlo Baroni riesce con urgente forza emotiva a tradurre il suo bagaglio interiore in figure e luoghi che rappresentino la sua identità; una identità che gode di contenuti  rimasti a decantare, a macerare in un animo propenso a dire di sé attraverso realtà, concretezza, e voli immaginifici; attraverso città, spiagge, bare con i becchini, basiliche, Ande,  cannoni, proiettili micidiali, dote di sposa, fino a Isernia la Pineta (vivevano nostri antichi antenati):

(…)
Trascinate le prede fino all’accampamento,
ai bordi del torrente riparati dagli alberi
vi aspettano le donne coi bambini. (A Isernia la Pineta).

Tanto materiale, tanta storia, tanta geografia dell’anima, ma una cosa è sicura: senza il sentimento che condisca coi suoi ingredienti  i luoghi della memoria, i fatti, le circostanze o le varie panoramiche della conoscenza, non ci sarebbe poesia.  Il canto chiede di essere alimentato da un cuore che pulsa o di amore o di “συμπάθεια” simpatia, di vicinanza o di lontananza o di malinconia o di odio o di tristezza o di saudade o di rimembranza. Solo così la realtà si trasforma in immagine dando luogo al serbatoio del poema.
E questo è ciò che avviene in LE ANIME DI MARCO POLO di Giancarlo Baroni.


Nazario Pardini



Giancarlo Baroni è nato a Parma, dove abita, nel 1953.
Ha pubblicato due romanzi brevi, qualche racconto, un testo di riflessioni letterarie e sei libri di poesia. Le ultime due raccolte di versi sono: I merli del Giardino di san Paolo e altri uccelli (Mobydick editore, 2009, prefazione di Pier Luigi Bacchini; nuova edizione illustrata e ampliata, Grafiche STEP Editrice, 2016) e Le anime di Marco Polo (Book editore, 2015).
Nel 2009, 2010 e 2011ha letto a “Fahrenheit” (Rai Radio 3) diverse sue liriche, alcune in occasione del Festival della Filosofia di Modena.
Per quasi vent’anni ha collaborato alla pagina culturale della “Gazzetta di Parma”.





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