martedì 16 gennaio 2018

E' MORTO PABLO GARCIA BAENA, POETA SPAGNOLO

E’ morto a 96 anni all’ospedale del Cruz Roja di Cordoba lo scrittore spagnolo Pablo Garcia Baena, famoso poeta per le sue liriche cariche di esistenzialismo e di fresca e sensuale attualità. Poco conosciuto in Italia, l’Editore Passigli ha pubblicato Rumore occulto: poesie 1946-2006, raccolta antologica dedicata al grande poeta spagnolo. Dall’opera emerge il nerbo portante della sua poetica: l’unica cosa che può salvare un mondo di consumistico annullamento umano è la BELLEZZA. Impegnarsi per farla trionfare significa dare ognuno di noi un contributo determinante in un’epoca dominata dall’effimero, dalla volgarità, e dalla insipienza.


Maria Rizzi su PABLO GARCIA BAENA


Maria Rizzi,
collaboratrice di Lèucade


"L'Antico ragazzo", così era chiamato questo Poeta quasi ignorato dalla storia artistica italiana, nel quale mi sono imbattuta anni orsono leggendo "All'alba" , una canzone contro la pena di morte, che imperversò in Spagna fino al 1975. Una canzone intrisa di dolore, che mi spinse sui passi di questo Autore, famoso per le Opere seduttive, che lasciò scivolare senza fatica, di getto, questo inno carico di rabbia.Volli sapere qualcosa di più su di lui, visto che la Spagna esercita un forte potere su di me e scoprii poesie di raro valore, nelle quali i soggetti dei versi sono assediati da eserciti di fantasmi, legati l'uno all'altro dal filo del polisindeto. Tali fantasmi, peraltro, nonostante la disseminazione, non formano mai un enumerazione caotica, in quanto hanno tutte un comune denominatore semantico: la sessualità. Una sessualità accompagnata dai nomi dei poeti che Pablo Garcia ha frequentato di più: l'argentino Raul Gonzales Tunon, Rafael Alberti... L'autore non può fare a meno di liberarsi del filo che lo lega alla sua terra e che lo rende un Poeta storico - politico. Un omaggio al suo tempo che andrà oltre la morte, come quello di tutti i grandi. 

Maria Rizzi

1 commento:

  1. "L'Antico ragazzo", così era chiamato questo Poeta quasi ignorato dalla storia artistica italiana, nel quale mi sono imbattuta anni orsono leggendo "All'alba" , una canzone contro la pena di morte, che imperversò in Spagna fino al 1975. Una canzone intrisa di dolore, che mi spinse sui passi di questo Autore, famoso per le Opere seduttive, che lasciò scivolare senza fatica, di getto, questo inno carico di rabbia.Volli sapere qualcosa di più su di lui, visto che la Spagna esercita un forte potere su di me e scoprii poesie di raro valore, nelle quali i soggetti dei versi sono assediati da eserciti di fantasmi, legati l'uno all'altro dal filo del polisindeto. Tali fantasmi, peraltro, nonostante la disseminazione, non formano mai un enumerazione caotica, in quanto hanno tutte un comune denominatore semantico: la sessualità. Una sessualità accompagnata dai nomi dei poeti che Pablo Garcia ha frequentato di più: l'argentino Raul Gonzales Tunon, Rafael Alberti... L'autore non può fare a meno di liberarsi del filo che lo lega alla sua terra e che lo rende un Poeta storico - politico. Un omaggio al suo tempo che andrà oltre la morte, come quello di tutti i grandi.
    Maria Rizzi

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